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Esteri
Usa, gli americani stanno cominciando a vaccinare anche gli over 16

Usa, via libera alla vaccinazione degli over 16 in 37 stati 

E’ inutile girare il coltello nella piaga europea e italiana ma è evidente che gli Stati Uniti in tema di pandemia hanno dimostrato davvero di essere la più grande potenza al mondo. Grazie ad una delle poche azioni buone di Trump che ha inondato di danaro Pfizer e Moderna hanno avuto ottimi vaccini in grande quantità. Poi, la determinazione e l’organizzazione dell’Amministrazione di Joe Biden, hanno permesso di vaccinare oltre 200 milioni di americani  in 100 giorni. Una specie di miracolo di capacità. E adesso 37 stati stanno vaccinando anche gli over 16. Un sogno per l’Europa alle prese ancora con gli over 80.

Ovviamente non tutto fila liscio ma la parola burocrazia in americano non si traduce soprattutto in tempo di guerra. Le parole più usate sono efficienza e pragmatismo.

La Casa Bianca ha stroncato sul nascere un’altra delle sciocchezze che l’incapace Europa sta portando avanti, il passaporto vaccinale, ma la realtà ,soprattutto a livello di college e di università, sta richiedendo il certificato di vaccinazione. Sono molti i campus che prevedono di richiedere obbligatoriamente ad autunno la vaccinazione da Covid-19 per gli studenti.

Ad esempio la Duke University nel North Carolina lo ha annunciato così come la Rutgers University nel New Jersey che è stata la prima.

Oltre 12 università hanno seguito questa strada. Tra loro l’Università di Notre Dame; due università della Ivy League, Brown e Cornell; la Northeastern University del Massachusetts mentre la Cleveland State University lo farà direttamente agli studenti.

Sul momento ben trentasette stati stanno ora, stanno vaccinando gli over 16 anni e, come promesso da Biden, entro il 19 aprile tutti gli altri stati lo faranno.

"Le vaccinazioni sono uno strumento importante per rendere sicuro il semestre autunnale", confermano molti sanitari  dei campus convinti che il semplice consiglio a vaccinarsi non sarebbe stato sufficiente.

I campus hanno lottato molto per tenere sotto controllo la pandemia: soprattutto quelli residenziali sono spazi sociali in cui i virus si diffondono attraverso dormitori, alloggi fuori dal campus e feste.

Da tempo le università chiedono l’obbligo di vaccinazione per le malattie infettive. Almeno la possibilità di avere come obbligo la vaccinazione MMR contro morbillo, parotite e rosolia.

La maggior parte delle università ha il potere di richiedere i vaccini, ma dipende da ciò che il college può fare in generale sui vaccini e da ciò che ha fatto in il passato. E non sempre la legge federale, fino a questo momento, li ha facilitati. Perchè in alcuni casi alcuni studenti hanno portato avanti cause legali molto dibattute in merito all’obbligatorietà.

Gli attuali vaccini COVID-19 sono stati autorizzati dalla Food and Drug Administration con un'autorizzazione all'uso di emergenza ma quasi certamente ci saranno sfide legali perché il movimento no-vax si sta già preparando.

La maggior parte dei college offre alcune esenzioni, principalmente per motivi medici o religiosi. Nell’area del lavoro invece la Commissione per le pari opportunità di lavoro ha emesso un  protocollo secondo cui nessuna legge attuale impedirebbe ai datori di lavoro di richiedere vaccini o di aver bisogno di prove di vaccinazione dai propri dipendenti.

Una domanda persistente è cosa fare con gli studenti internazionali. Per gli studenti in paesi senza disponibilità di vaccini è un po 'più facile. Mentre “con quelli vaccinati con rivaccini non approvati negli Usa, come Astra Zeneca , il problema non è stato ancora risolto.

Ma in ogni caso anche il grande mondo dei campus americani si sta attrezzando e si puo’ essere sicuri che ad autunno tutto sarà pronto.

 

 

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