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Esteri
Usa, Trump dopo il virus nega pure il cambio climatico

‘Non credo che la scienza sappia quello che sta succedendo qui’ ha detto Donald Trump, il più forte negazionista del cambio climático nel suo veloce viaggio in California martoriata dagli incendi. I migliaia di ettari inceneriti nello Stato democratico, così come in Oregon, le abitazioni distrutte e i 30 morti, per il momento, sono causati a suo dire ‘ da una cattiva gestione forestale e non dal clima’. Una posizione senza pudore, così come quella tenuta dal Presidente quando sosteneva che il Coronavirus era soltanto poco più che un’influenza che sarebbe passata con l’arrivo del caldo. Tutto il dichiarato dalla comunità scientifica a livello mondiale sul riscaldamento terrestre e gli effetti sul clima cancellato nello spazio di una dichiarazione.  

Ovviamente anche gli straordinarie incendi (per dimensione e virulenza) che stanno colpendo una parte del Paese sono diventati elementi di campagna elettorale. 

Secondo il Presidente il ‘clima comincerà a raffreddarsi, basta solo aspettare un poco, ma dobbiamo curare con attenzione i nostri boschi’ guarda caso in Stati come Washington, Oregon e California in mano a Governatori democratici.

Governatori che invece hanno dato la colpa, senza se e senza ma, al peggioramento delle condizioni climatiche a causa del riscaldamento globale provocato dai gas serra. 

Un discorso, quello del Presidente,  che si è scontrato con evidenze da incubo mai viste :città soffocate dal fumo in un clima da apocalisse, boschi inceneriti , villaggi scomparsi  una cifra di morti che al momento è di 33 vittime. E tutto il Paese che vede in televisioni queste immagini si sta chiedendo davvero se il Presidente abbiamo stia vedendo qualcosa di diverso da quello che sta succedendo. 

Trump all’arrivo all’aeroporto di Sacramento ha ripetuto la frase sulla cattiva gestione delle foreste, sugli alberi secchi che muoiono e si incendiano. Al Governatore della California e ai capi dell’unità di crisi Trump ha domandato quanti incendi erano attivi. La risposta ‘circa 30’. E Gavin Newsom ha aggiunto che erano stati quasi 1100 negli ultimi giorni, ma il caldo è ancora più intenso e le sequenze sono più acute e rapide. E’ evidente che il cambio climatico è una realtà e sta peggiorando’. 

E in questo caso la risposta di Trump è stata ‘ovviamente’, salvo cambiare versione nelle dichiarazioni ufficiali successive.

Due ore in tutta fretta passate, quelle di Trump, ad una cerimonia ufficiale dei piloti della Guardia Nazionale , senza nemmeno veder un incendio dal vivo e senza toccare il tema del cambio climatico.

Dalla settimana scorsa il Partito Democratico sta cercando  di mettere il ‘riscaldamento globale’ al centro del dibattito come conseguenza drammatica dell’incompetenza del Presidente, così come la crisi economica e la pandemia da Coronavirus.

‘E’ possibile-si chiedono i democratici-avere altri quattro anni alla Casa Bianca un Presidente che nega il riscaldamento della Terra e boicotta le politiche sul medioambiente’.

Per Joe Biden il Presidente è un ‘piromane climatico’ sopportando invece il suo programma ambizioso per un’economia verde ‘ in quattro anni con ancora un Presidente come Trump quanti villaggi verranno distrutti per incendi, uragani e inondazioni?. 

La California ha visto bruciare 12000 chilometri quadrati in sole tre settimane, dopo che una tormenta elettrica a metà agosto ha innescato gli incendi in maniera simultanea. Normalmente gli incendi erano da settembre a novembre e molto meno intensi. Pure l’Oregon ha fatto registrare un record per l’ampiezza delle zone bruciate.

Gavin Newsom ha detto’ questa è una maledetta emergenza climatica, ma per la Casa Bianca il dibattito e l’emergenza è terminata’. Il negazionismo di Trump e di alcuni settori repubblicani viene vista come una drammatica eccentricità che provoca stupore ed irritazione, soprattutto in California, considerata da Trump per le elezioni  uno ‘Stato resistenza’. 

Riuscirà la California a far saltare il sogno del tycoon?

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