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Esteri
Usa, tutti gli insulti di Trump via Twitter

Una lista completa con tutte le persone, i luoghi e le cose che Donald Trump ha insultato via Twitter nella sua campagna elettorale per la Casa Bianca: l'ha pubblicata il New York Times per la prima volta nella sua edizione cartacea, dopo aver tenuto aggiornato l'elenco nella sua versione online.

Due pagine con una mappa delle 'vittimè degli attacchi del candidato repubblicano, che sembra non aver risparmiato nessuno e che impazza sulle reti sociali: dalla rivale democratica Hillary Clinton (la più gettonata) ai suoi competitor alle primarie, dai giornalisti a numerose testate, da alcune categorie (donne, messicani, handicappati) alle celebrities, da Paesi e città ad una canzone di Neil Young, sino ad un leggio nello studio Ovale. Il Nyt mette anche il link dei tweet originali. L'elenco è impressionante a vederlo su ben due pagine del giornale.

Donald Trump, dal canto suo, lancia un programma serale su Facebook Live, che durerà sino all'election day. Un modo, spiegano i suoi consiglieri, per sfruttare il largo seguito del tycoon sui social media e bypassare i media tradizionali, che il candidato repubblicano accusa di esser disonesti e pieni di pregiudizi nei suoi confronti. ''Questo è un movimento storico. Insieme, noi ancora una volta faremo un governo con il popolo, per il popolo e di popolo! Aiutateci a chiudere le settimane finali di questa campagna forte e a vincere'', ha scritto Trump in un post su Facebook che include anche un link ad una pagina per raccogliere fondi. Lo show, della durata di mezzora, sarà diffuso dalla Trump Tower e andrà in onda dalle 18:30 fino alle 19, quando di solito iniziano i comizi del magnate.

Intanto Obama torna a sostenere con forza la candidata democratica. ''Non ci basta che Hillary vinca, ma dobbiamo fare in modo che vinca alla grande, per mandare un chiaro messaggio su chi siamo come popolo'': lo ha detto il presidente americano, parlando davanti a 350 finanziatori della campagna democratica in California. ''Vogliamo una grande vittoria. Non ci accontentiamo di farcela per il rotto della cuffia, particolarmente quando l'altro tizio (Donald Trump, ndr) ha già iniziato a fare la lagna su come la partita sia stata truccata'', ha aggiunto. Obama ha spiegato che non vuole solo che la Clinton vinca, ma che travolga elettoralmente Trump per spiegare a lui e ai suoi sostenitori che gli Stati Uniti ripudiano le sue idee.

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