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Usa, un giudice blocca la pistola stampata in 3D

Lo stop e' arrivato all'ultimo minuto: in Usa un giudice ha bloccato all'ultim'ora, poco prima che divenisse legale, la distribuzione on-line delle istruzioni in 3D per fabbricare armi da fuoco. Da oggi, primo agosto, doveva essere legale negli Stati Uniti scaricare da Internet i progetti e i codici per stamparsi una 'pistola fantasma' con una stampante 3D. Ma in realta' i progetti erano gia' scaricabili dal 27 luglio. E, secondo la rivista Wired, erano gia' stati "scaricati migliaia di volte" Lo sconsiderato progetto, in un Paese periodicamente sconvolto da stragi di massa spesso compiute con armi acquistate legalmente, era frutto di un accordo del governo di Donald Trump con l'azienda che vuole commercializzare i piani.

Ma in realta' la stessa posizione dell'amministrazione Trump e' confusa: martedi' era sceso in campo lo stesso presidente americano per dirsi perplesso: "Sto esaminando le pistole di plastica stampate in 3D, vendute al pubblico. Ho gia' parlato con la NRA (la potente lobby delle armi, ndr) e non sembra avere molto senso!". Per adesso comunque c'e' lo stop della giustizia, anche se solo temporaneo: il giudice federale, Robert Lasnik, di Seattle, nello Stato di Washington, ha accettato la richiesta dei pubblici ministeri di otto Stati diversi e del Distretto di Columbia, dove c'e' la capitale Washington, definendo l'accordo con il gruppo Defense Distributed come "arbitrario e capriccioso".

Venti procuratori dello Stato avevano anche scritto al ministro della Giustizia, Jeff Sessions, e al segretario di Stato, Mike Pompeo, per denunciare l'accordo tra il governo e l'azienda: si tratta di un accordo "profondamente pericoloso che potrebbe avere un impatto senza precedenti sulla sicurezza pubblica". A giugno, dopo una lunga battaglia giudiziaria, il governo federale aveva autorizzato Difense Distribuited a caricare on-line gli schemi numerici per fabbricarsi da soli, in casa, un'arma da una stampante 3D.

L'oggetto e' di plastica, ma funziona come una vera e propria arma; e potenzialmente e' non rintracciabile ne' rilevabile dai metal detector. Il tema e' molto 'sensibile' negli Stati Uniti dove ogni anno circa 30.000 persone muoiono per spari da armi da fuoco: il Paese e' profondamente divisa sul tema del controllo delle armi personali, ma negli ultim tempi e' sempre piu' crescente il movimento che chiede una maggiore regolamentazione. Ancora piu' sorprendente e' che Trump stesso sembra opporsi a questo nuovo modo di armarsi. La NRA, che e' la lobby principale a favore delle armi da fuoco e che riunisce i principali produttori, non si e' espressa sul tema, ma potrebbe non vedere di buon occhio questa nuova competizione.

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