
Benetton si unisce a Nike, Adidas, Puma, H&M, M&S, C&A, Li-Ning, Zara, Mango, Esprit, Levi’s and Uniqlo.
Anche il gruppo tessile di Ponzano Veneto dice basta alle sostanze tossiche presenti nei propri prodotti di moda come altri marchi importanti della moda: si tratta del primo, grande risultato italiano per la campagna Detox organizzata da Greenpeace nel luglio 2011 dopo la redazione del primo rapporto Panni sporchi. Un lancio che ha raccolto nel mondo il sostegno di cinque milioni di persone. L'azienda veneta si è impegnata a rimuovere le sostanze tossiche dai propri prodotti entro il 2020.
Grande soddisfazione tra i responsabili di Greenpeace. L’associazione ha dichiarato: "Siamo orgogliosi che anche in Italia aziende come Benetton si stiano impegnando a processi di trasparenza importantissimi nei confronti dei consumatori, per fare sempre più luce sul mondo, ancora troppo oscuro, del tessile".
Oltre all’eliminazione delle sostanze tossiche dagli indumenti e dagli altri prodotti di moda, vi è infatti un’importante presa di posizione in favore della trasparenza del settore: entro la fine dell’anno corrente Benetton ha infatti dichiarato che riporterà i valori delle emissioni di sostanze pericolose relativi a 30 dei fornitori dell’azienda, metà dei quali si trovano in Cina.
Per tutti coloro che vicino queste industrie ci vivono come per tutti coloro che si dedicano ad acquisti consapevoli, ecosostenibili e non solo, si tratterà di dati senz’altro interessanti: occorre quindi dedicare un plauso sin d’ora a quest’azienda (per il momento l’unica in Italia) che ha deciso di aderire al progetto Detox di Greenpeace. Si tratta della 13ma grande azienda nel mondo a scegliere di eliminare dalla filiera di produzione dei propri beni sostanze chimiche pericolose dall’epoca del lancio della campagna Detox (nel 2011). Se Benetton si è impegnata a ripulire la propria filiera entro il 2020 va inoltre detto che già per il 2015 si parla di eliminazione delle sostanze tossiche prioritarie come i perfluorocarburi.