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Erosione costiera, cancellati 9 ettari di riserva naturale nelle Marche

Erosione costiera, meno nove ettari di riserva in 20 anni 

L'erosione costiera ha cancellato, negli ultimi vent'anni, 9 ettari di riserva della Sentina nelle Marche. La conferma arriva da uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Ocean & Coastal Management”, da un team di ricercatori di ENEA, ISPRA, CNR e Università di Camerino. Disponibile online, in modalità open access fino a marzo 2021, la ricerca analizza le caratteristiche geomorfologiche e sedimentologiche dell’area costiera, individuando anche le dinamiche evolutive del sistema spiaggia-duna. Inoltre, emerge che fra il 1985 e il 2012, la superficie coperta da dune si è ridotta di oltre l’80%, pari ad una perdita di 40.000 metri quadrati di habitat naturale.

Erosione costiera, la ricerca pubblicata su "Ocean & Coastal Management"

Secondo i ricercatori al fenomeno dell’erosione costiera si aggiunge anche l’evidenza che il fiume Tronto - che scorre nell’area e segna il confine tra Marche e Abruzzo - non è più in grado di trasportare i quantitativi di sabbia necessari a mantenere in equilibrio il litorale marchigiano, a causa del depauperamento del proprio letto provocato anche delle attività estrattive, con danni all’ecosistema ed arretramento dell'ambiente balneare.

Sergio Cappucci del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali ENEA, sottolinea che "l’approccio metodologico basato sull’incrocio di dati geografici, storici, territoriali, oltre a rilievi sul campo, consente la mappatura, la condivisione di dati e di risultati e la sua replicabilità e adattabilità ad altri contesti". 

Inoltre– continua Cappucci– può rappresentare un valido strumento di supporto alle decisioni per le amministrazioni e le istituzioni coinvolte nella gestione dei sedimenti per la conservazione dell'habitat costiero e lo sviluppo di strategie di adattamento”. Partendo dalle evidenze dello studio, le autorità locali hanno iniziato a mettere in campo azioni per mitigare gli effetti dell’erosione nei tratti della costa maggiormente esposti al fenomeno, attraverso il cosiddetto “ripascimento morbido”, ovvero dragando i sedimenti dal vicino porto di San Benedetto del Tronto, che è soggetto a periodici processi di insabbiamento.

Questo tipo di intervento consente da una parte di garantire la sicurezza della navigazione nel porto e dall’altra di salvaguardare l'habitat della riserva naturale ed è fondamentale per la gestione e lo sviluppo di strategie di protezione della costa. Tuttavia– conclude Cappucci– nel lungo periodo, saranno necessari interventi mirati alla riduzione della pressione antropica sull’area e all’incremento della disponibilità di sabbia. 

Emiliana Valentini dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) aggiunge che "grazie ai risultati di queste ricerche, l’area è stata oggetto dei primi interventi di riqualificazione ambientale. Questo ha consentito di riportare alla naturale vocazione di zona umida una parte della pianura costiera”. 

Erosione costiera, i risultati importanti dello studio 

Per Carlo Bisci di Unicam "gli importanti risultati di questo studio, che partono da una collaborazione ormai quasi ventennale dell’Ateneo con il Comune di S. Benedetto del Tronto e la Riserva Naturale Regionale della Sentina, hanno prodotto accurati rilevamenti della morfologia della spiaggia emersa e dei fondali, nonché dei relativi trend morfoevolutivi. Si sottolinea l’urgenza di provvedimenti adeguati per evitare che nell'arco di pochi anni questa rara e importante zona umida venga ad essere invasa dal mare sotto l'azione del moto ondoso, perdendola per sempre, visto anche il pessimo stato complessivo delle aree dunali costiere nelle Marche”.

Per comprendere l’evoluzione della costa sia nella sua porzione emersa che in quella sommersa– sottolinea Matteo Conti dell’ISPRA– sono state effettuate indagini topografiche, batimetriche, sedimentologiche e stratigrafiche, analizzando i dati dal 1985 ad oggi, ed è stato sviluppato un geo-database con tutte le informazioni raccolte. 

Erosione costiera, la Riserva Naturale Regionale Sentina

La Riserva Naturale Regionale Sentina, infatti, si sviluppa per circa 180 ettari all'interno del Comune di San Benedetto del Tronto (AP), tra il Comune di Porto d'Ascoli a nord e il fiume Tronto a sud. Un paesaggio unico che alterna acqua, sabbia, zone umide retrodunali e praterie salmastre, caratterizzato da una ricca flora che, nel resto del litorale adriatico, sta scomparendo a causa dell’antropizzazione, con un importante ruolo per l'avifauna migratoria che trova nella Riserva l'unica possibilità di sosta costiera tra le aree umide del delta del Po e del Gargano.

La Sentina figura tra le 40 aree costiere italiane a rischio inondazione individuate dall’ENEA nel 2019. Secondo i ricercatori, in assenza di interventi di mitigazione e adattamento, entro il 2100 oltre 5.600 km quadrati– una superficie pari a una regione come la Liguria– e più di 385 km di aree costiere italiane, rischiano di essere sommerse dal mare a causa del fenomeno dell’innalzamento del mar Mediterraneo provocato dal riscaldamento globale. 

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