Se ne sente parlare sempre più spesso, soprattutto come soluzione allo spopolamento di piccoli paesi e borghi. Le case a un euro, messe in vendita dal comune attraverso un bando che si può di norma consultare direttamente sul sito, sembrano un’offerta allettante per chi magari sta pensando di lasciare la città per trasferirsi in un centro abitato più piccolo o per chi vuole comprare un’abitazione ma non ha abbastanza risparmi da investire nella transazione. Ma affinché l’affare sia davvero vantaggioso, ci sono alcuni aspetti che devono essere tenuti in considerazione e che Immobiliare.it con un articolo del suo blog ha messo in luce.
Prima di tutto, bisogna avere ben chiare le caratteristiche e lo stato in cui versa l’immobile. Anche il modo in cui è formulato il bando è importante per decidere se aderire o meno. Ad esempio, è probabile che venga chiesto il trasferimento della residenza o che si dia priorità a chi intende fare il passaggio. Non solo, anche l’impiego di manodopera locale per i lavori di ristrutturazione potrebbe essere un requisito a cui prestare attenzione.
Ma soprattutto, e questa clausola è importante per chi ha in quel momento problemi di liquidità, è vero che il prezzo della casa è simbolico, ma è anche possibile che il comune richieda una polizza fideiussoria di 5mila euro, che verrà poi restituita alla fine della riqualificazione dell’edificio. In generale, si ha a disposizione un tempo di un anno per terminare il progetto e tre anni per completare i lavori.
Un’ultima informazione da sapere è quella relativa al fatto che è il comune a occuparsi della vendita, attraverso una procedura pubblica indicata sul sito.
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