Realizzare case autosufficienti dal punto di vista energetico: è l’obiettivo a cui tutte le nuove abitazioni dovranno puntare a partire dal 2021. Come spiega un recente articolo di Immobiliare.it, ad aiutarci a realizzarlo ci pensa un materiale antico ma “rivisitato” in chiave moderna, cioè il legno. Ecco perché la bioedilizia lo ha scelto come alleato nella realizzazione della cosiddetta casa passiva.
Il futuro del settore residenziale è senza sprechi
Prima di tutto è importante chiarire che cosa si intende per casa passiva e perché ultimamente ne abbiamo sentito parlare così spesso. Nel 2010 l’Unione europea ha emanato un direttiva (2010/31/UE) in base alla quale tutti i Paesi membri hanno l’obbligo a cominciare dall’anno prossimo di costruire solo edifici certificati nZEB, acronimo di Nearly Zero Energy Building.
Si tratta di immobili ad altissima prestazione che riducono il più possibile i consumi per il loro funzionamento, in particolare per quanto riguarda il riscaldamento, il raffrescamento e la ventilazione. Nella casa passiva, in altre parole, il comfort termico deve essere garantito senza utilizzare i termosifoni o le caldaie tradizionali.
Tutti i vantaggi del legno
Per minimizzare la domanda energetica e il conseguente bisogno di impianti meccanici è fondamentale che nella fase di progettazione di un edificio si studino aspetti quali la forma, l’orientamento e anche i materiali migliori in base alla zona climatica.
Il legno, con la sua capacità di isolare a livello termico un ambiente, evitando gli sbalzi di temperatura fra interno ed esterno, è perfetto per i Paesi europei che hanno bisogno sia di riscaldare sia di rinfrescare le proprie abitazioni. Inoltre, si tratta di una fonte rinnovabile molto diffusa, che non richiede una grande quantità di energia come altri materiali edili (cemento in primis) per essere prodotta, e si presta anche alla realizzazione di strutture antisismiche grazie alla sua elasticità.
Affinché il criterio di ecosostenibilità sia rispettato è necessario però che il legno impiegato nella filiera delle costruzioni provenga da foreste gestite in modo attento all’ambiente e certificato, sfruttando in particolare i materiali semilavorati resi ancora più resistenti e versatili dalla ricerca tecnologica.
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