Il mercato immobiliare nazionale sta conoscendo un periodo di rallentamento dovuto al Covid-19. In particolare, vi sono settori specifici che risentono più di altri delle conseguenze dell’emergenza sanitaria e della maggiore cautela da parte degli investitori. Tra questi troviamo sicuramente quello ricettivo e dell’ospitalità. Per sostenere la ripresa economica di un comparto così importante, la Cassa depositi e prestiti ha lanciato il Fondo Nazionale per il turismo: 2 miliardi di euro che possono essere richiesti da strutture alberghiere iconiche del nostro Paese. In un articolo del suo blog, Immobiliare.it ci aiuta a capire meglio come funzioni.
Il meccanismo di base del Fondo Nazionale si articola in acquisto e ammodernamento di edifici ricettivi già esistenti, ma che potranno così essere ulteriormente valorizzati. La compravendita e la ristrutturazione saranno quindi garantite da investimenti adeguati, a patto che rispettino standard qualitativi elevati. Inoltre, verrà promossa una divisione tra proprietà immobiliare e gestione alberghiera, in modo da stimolare una nuova vivacità all’interno di questa fetta di mercato immobiliare.
Il Fondo esiste grazie ai finanziamenti della Cassa depositi e prestiti, che ha impegnato circa 750 milioni di euro, uniti a quelli di altri investitori, come il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, che aggiungerà altri 150 milioni di euro. Quest’ultima quota è stata resa possibile grazie a un fondo istituito dal Decreto Rilancio.
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