Si temeva che la crisi economica innescata dalla pandemia investisse tutti i settori, invece quello del mattone sembra aver tenuto. Almeno nel 2020, come mostrano proprio i dati raccolti da Immobiliare.it. Quest’anno così assurdo si è chiuso con prezzi in aumento del 2,5% e a dicembre il costo medio di un’abitazione in vendita era di 2.025 al metro quadro. Una crescita che è stata registrata soprattutto al Nord, da Est a Ovest, dove si è arrivati rispettivamente a un +5,2% e a un +2,3%. Più ridotto l’incremento al Centro e nelle Isole, dove il mercato è stabile ma le oscillazioni positive restano vicine allo zero. Chiude invece in negativo il Sud, con un calo dello 0,4%.
Privilegiati i grandi centri
Tra le piccole e città e le metropoli vincono le seconde: comprare casa qui può arrivare a costare quasi il doppio rispetto a un centro urbano con meno di 250mila abitanti. Non solo, ma il 2020 è stato un anno con il segno meno per paesi e cittadine e i prezzi hanno conosciuto una contrazione dello 0,2%, a fronte di un aumento dello 0,9% nelle città più estese.
È Milano il capoluogo di regione che ha conosciuto la crescita più importante, con le cifre richieste per l’acquisto di una casa salite del 9,2% e a pari a 3.782 al metro quadro. La più cara resta però Firenze, dove servono 3.976 euro al metro quadro, nonostante una fine dell’anno in sofferenza con un -0,8%. Altre città da tenere d’occhio sono Roma, con un trend d’aumento dell’1,5%, e Bologna, dove i costi hanno superato la soglia del 3mila euro al metro quadro.
Il trend dominante
Nel 2020 sono aumentate del 33% le ricerche di abitazioni per sostituire la propria. Un comportamento che dipende dal maggior tempo trascorso a casa anche durante gli orari di lavoro e quindi dalla volontà di trovare spazi più ampi per migliorare la qualità di vita.
“L’aumento delle ricerche per sostituzione ha innescato un meccanismo che nell’ultima parte dell’anno ha contribuito a rallentare la crescita dei prezzi iniziata l’anno scorso, trend che probabilmente vedremo anche nei prossimi mesi – sostiene Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it – Chi vuole sostituire la sua casa ne possiede già un’altra da vendere e pur di migliorare il suo abitare in tempi rapidi è disposto a chiedere cifre più accessibili che agevolano così l’accesso alla casa a chi ne sta cercando una. Questo da una parte potrebbe contribuire a un calmieramento dei prezzi nei grandi centri e dall’altra far sì che il numero di compravendite tornerà a crescere nel 2021”.
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