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Ultimo aggiornamento: 15:32

Israele, bufera su Ben-Gvir: la spilla a forma di cappio in Parlamento infiamma il dibattito sulla pena di morte

Bufera alla Knesset: Ben-Gvir entra con una spilla a cappio gialla durante il dibattito sulla pena di morte. Ira dei deputati arabo-israeliani e della società civile

È bastato un accessorio appuntato sul bavero della giacca per scatenare una tempesta politica. Itamar Ben-Gvir, ministro della Sicurezza nazionale e leader dell’ultradestra di Otzma Yehudit, si è presentato alla Knesset con una spilla raffigurante un cappio giallo. Un simbolo che richiama, nella forma, l'esecuzione capitale e, nel colore, le campagne delle famiglie israeliane che chiedono il ritorno degli ostaggi trattenuti a Gaza.

Il gesto è arrivato nel giorno in cui il Parlamento israeliano discuteva una delle proposte più divisive degli ultimi anni: l’introduzione della pena di morte per i terroristi, un cavallo di battaglia di Ben-Gvir e della sua area politica. Durante l’intervento del ministro, i deputati del partito arabo-israeliano Hadash hanno protestato duramente, definendo l’iniziativa “una provocazione inaccettabile” e accusando il governo di voler strumentalizzare il dolore delle famiglie degli ostaggi per spingere riforme punitive.

La spilla, fotografata da diversi membri della Knesset e subito rilanciata sui social, ha alimentato un dibattito accesissimo anche fuori dall’Aula. Organizzazioni per i diritti umani, giuristi e attivisti hanno denunciato quello che considerano un “messaggio politico violento”, mentre i sostenitori di Ben-Gvir parlano di un gesto di solidarietà verso gli ostaggi e di determinazione contro il terrorismo.

Il voto sulla legge è previsto nelle prossime settimane, ma il clima è già bollente. Il cappio giallo del ministro, diventato nel giro di poche ore un simbolo di questa tensione, rischia di segnare una nuova spaccatura nel Paese, sempre più diviso tra sicurezza e diritti.