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Roma, 21 dic. (Labitalia) - Vivere in condivisione è una grande opportunità, a patto però che tra coinquilini ci sia una sintonia non solo 'di pelle' ma anche sulla gestione e sulla cura della casa. Non a caso, la prima questione che emerge è quella dell’igiene e della pulizia. A dirlo una ricerca che DoveVivo, la più grande coliving company in Europa con oltre 1.500 immobili gestiti, 9 studentati e 9.000 posti letto in 15 città, ha commissionato a Ipsos che ha analizzato abitudini e interessi di 3.000 giovani tra i 18 e i 34 anni rispondendo alla domanda "cosa cercano gli italiani nelle persone con cui condividere la casa e parte della propria vita? E in cosa si distinguono da francesi e spagnoli?".Tutti gli intervistati, a prescindere dall’origine, dimostrano di tenerla in gran considerazione: uno spagnolo su due (51%) evidenzia 'igiene e pulizia' come la prima caratteristica necessaria per il coinquilino ideale, seguiti dal 44% degli italiani e dal 41% dei francesi, i più transigenti. Gli italiani, molto di più dei cugini europei, cercano 'affidabilità' nei propri coinquilini. Ben il 38% la individua come una delle principali qualità ideali, contro il 27% degli spagnoli e il 23% dei francesi. Spagnoli e italiani sono anche accomunati dall’importanza che viene data al mantenimento della privacy e degli spazi personali all’interno della casa. Il 39% dei primi e il 37% dei secondi evidenzia infatti l’importanza del 'rispetto degli spazi e tempi altrui', a cui è interessato solo al 23% dei francesi. Quello che invece i francesi reputano nettamente più importante rispetto a italiani e spagnoli sono la stabilità economica (il 22% contro il 14% degli spagnoli e l’11% degli italiani) e il fatto di conoscere già la persona con cui si vive (sempre il 22%, contro il 14% degli spagnoli e il 15% degli italiani). In sintesi: se volete andare d’accordo con uno spagnolo dovete fare grande attenzione alla pulizia prima di tutto, mentre se volete andare d’accordo con un francese basta che il vostro portafogli non resti mai a secco. Per gli italiani le parole chiave sono rispetto, affidabilità e simpatia.Analizzando le motivazioni che spingono a vivere in coliving, emergono profonde e inaspettate differenze tra i tre Paesi. L’opportunità di risparmiare e condividere le spese è sicuramente primaria per tutti: il 56% per gli spagnoli, contro il 40% dei francesi e il 39% degli italiani. Il 38% degli italiani affianca a questa l’opportunità di socializzare e conoscere persone e, al contempo, il 28% dichiara di sentirsi rassicurato dal fatto di avere qualcuno a cui chiedere aiuto in caso di difficoltà, evidenziando così un’importante componente empatica e confidenziale che si instaura fra coinquilini. I francesi, invece, vedono nel coliving il modo per poter abitare in una casa nettamente più grande (29%) e per evitare di annoiarsi (28%). E le principali paure? Per il 49% degli spagnoli è indubbiamente la carenza di privacy; per gli italiani è il rischio di non andare d’accordo con i coinquilini (47%); mentre i francesi, seppur in percentuali minori, temono molto di più degli altri (22% rispetto al 10% degli italiani e 13% spagnoli) di essere criticati per il loro disordine.Gli aspetti positivi del coliving vengono evidenziati anche da alcuni elementi che le giovani generazioni considerano importanti per il loro futuro: in Italia per quasi 7 giovani su 10 (67%) è e continuerà ad essere fondamentale poter condividere con qualcuno le spese, le attività e gli oggetti di tutti i giorni. Inoltre, il 66% dei giovani intervistati riconosce che la loro generazione è molto più aperta alla condivisione rispetto a quelle passate, confermando la voglia di fare esperienza in diverse città e paesi per arricchire il proprio bagaglio culturale (il 69%), e che l’acquisto della casa è un obiettivo da raggiungere solo dopo aver arricchito il proprio curriculum con esperienze di livello (53%)."La ricerca - commenta Sara Taddei, head of marketing&communication di DoveVivo - ha confermato il bisogno e il desiderio di vivere in coliving per conoscere nuove persone e nuove culture, allargare i propri orizzonti, creare una rete di amici con cui condividere non solo una casa ma anche un pezzo di vita". "Ovviamente - fa notare - la necessità di condividere le spese è cruciale per chi non ha ancora raggiunto una stabilità economica e professionale e vive una fase della vita caratterizzata da forte mobilità e spiccato dinamismo. Ma la voglia di conoscere persone diverse dai colleghi d’ufficio o di corso rende il coliving una grande opportunità per crescere e fare esperienza”.





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