Roma, 6 ago. (Adnkronos/Labitalia) - Durante i mesi del lockdown, in analogia a quanto verificatosi per l'intero comparto alimentare, anche le vendite di pasta sono risultate in netto aumento. I primi sei mesi del 2020 fanno infatti segnare una crescita su base annua dell'8% in volume, e del 13,5% della spesa. In generale, si legge nel report Ismea 'Tendenze sul frumento duro', l'attuale pandemia e le conseguenti misure restrittive hanno esposto le industrie della trasformazione molitoria e pastaria italiana a una forte vulnerabilità, data la strutturale dipendenza dalla materia prima estera. Va ricordato, infatti, che i quantitativi di granella che provengono oltre frontiera oscillano annualmente tra il 30% e 40% del fabbisogno delle imprese di trasformazione.Tale preoccupazione è stata maggiormente sentita durante le prime settimane dell'emergenza, successivamente la filiera ha mostrato un elevato grado di resilienza: sono aumentate infatti sia le importazioni di materia prima sia le esportazioni di pasta di semola, così come il consumo domestico dei derivati del frumento duro.Ismea, oltre 50% fatturato filiera frumento duro su mercati esteri
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