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Venezia, 8 ott. (Adnkronos/Labitalia) - Nessuno si salva dalla crisi da solo, ma solo un approccio trasversale e sistemico che crea sinergie tra diverse realtà e settori contingenti può intercettare i nuovi bisogni dei turisti che cercano esperienze a 360 gradi. Così il turismo a Venezia, in Veneto e in può uscire da una crisi epocale ce ancora non è finita. Questi i risultati del convengo che si è svolto presso l’aula magna dell’Università Ca’ Foscari 'La trasformazione del lavoro nel turismo veneto: le filiere produttive e il ruolo dei manager' organizzato da Manageritalia Veneto.L’assessore al Turismo del Comune di Venezia Simone Venturini ha elogiato l’iniziativa e l’idea di farne un forum annuale: "I nostri imprenditori del turismo, spesso piccole imprese familiari, hanno bisogno dell’accompagnamento dei professionisti e dei manager per crescere. Serve un salto di qualità della gestione che sia appunto manageriale, non basta più improvvisarsi perché Venezia non si vende più da sola e per non perdere competitività sul mercato internazionale. I nostri ragazzi prima di andare a lavorare in albergo devono studiare e diventare dei manager, creare una rete di professionisti che sappia intercettare i bisogni dei nuovi clienti. Grazie quindi a Manageritalia che può prendere per mano e assistere le nostre imprese".Antonella Portalupi, vicepresidente Manageritalia, ha dichiarato: "La trasformazione del lavoro e la ripresa di settori strategici come il Turismo sono temi su cui Manageritalia, tutta la federazione, si sta impegnando con forza su tutto il territorio nazionale. Non vogliamo che l’Italia diventi un paese dal lavoro low cost. oggi alle nostre aziende servono rete trasversalità e competenze connesse. Molto importante anche managerialità femminile e dare spazio ai giovani, temi cui e l’associazione che rappresento presta il proprio fondamentale apporto, soprattutto per implementare la cultura manageriale anche nel turismo".Roberto Beccari, vicepresidente Manageritalia: "La tragedia della pandemia ha portato anche qualche positività, ad esempio la ricerca della conoscenza che si è diffusa facilitata dalle nuove tecnologie. Il manager non è un imprenditore, ha il compito di cercare delle soluzioni intersettoriali a problemi complessi, semplificandoli. Bisogna anche collegare, come sta facendo Manageritalia, le scuole con le aziende per creare oggi i manager di domani. Curiosità, conoscenza sono doti fondamentali per un manager che vanno coltivate per essere più competitivi. A questo servono le associazioni, come la nostra che investe in formazione continua e networking, per dare possibilità di interpretare oggi i segnali per far prevedere e anticipare le soluzioni per gli scenari di domani. E questo vale in modo particolare per l’industria del Turismo che è cambiata in modo imprevisto".Fabrizio Marrella, prorettore alle Relazioni internazionali e cooperazione internazionale di Ca’ Foscari, portando il saluto della Rettrice ha ricordato: "La nostra università ha già formato 13000 laureati che oggi sono manager di successo che lavorano in tutto il mondo anche e soprattutto nel settore turistico. I dati oggi rivelano una lenta ripresa del turismo, che oggi però è ancora ostacolata dalla mancanza di coordinamento internazionale tra i Paesi; mancano le istruzioni comuni e condivise per riprendere a viaggiare sicuri e senza intoppi. Bisogna consentire ai vaccinati di circolare liberamente indipendentemente dall’origine o destinazione, e sviluppare soluzioni digitali per verificare l vaccini, accelerando i controlli, così come certificare tutti i vaccini che vengono somministrati nel mondo".Per Paolo Gubitta, professore ordinario di Organizzazione aziendale all’Università di Padova e responsabile scientifico Osservatorio regionale Veneto sulle Imprese familiari del terziario Cfmt e università di Padova “E’ ormai urgente la trasformazione dell’organizzazione aziendale delle imprese del turismo veneto che devono fare il salto da imprese familiari a realtà organizzate e flessibili. Chi non vuole delegare può acquistare temporaneamente le competenze sul mercato del lavoro grazie ai network dei acquisendo anche conoscenza e nuove skills. L’offerta turistica delle imprese familiari deve intercettare le aspettative dei nuovi clienti con competenze che oggi non ha, ma che deve assolutamente sviluppare per non soccombere. Così servono manager capaci all’interno dell’impresa e serve che ci stiano in pianta stabile. Un’iniezione di managerialità che può anche contare per iniziare sulle figure dei temporary manager o dei fractional manager, che prestano il loro lavoro per un tempo limitato e/o a più strutture, aumentano le sinergie e trasferiscono competenze e conoscenza. Ma la cultura e gestione manageriale, anche in rete, deve entrare nelle aziende in pianta stabile e dinamica".Alla presentazione dell’iniziativa e dei dati a supporto delle logiche sottese agli obiettivi da raggiungere è seguita la tavola rotonda moderata dal giornalista economico Alessandro Zuin che ha visto coinvolti manager e operatori turistici veneziani quali Claudio Scarpa, direttore Ava Made in Italy; Alberto Baban, presidente Venetwork Manageritalia; Roberto Beccari, vicepresidente Manageritalia; Italo Candoni, vicedirettore Confindustria Veneto Cultura; Mattia Agnetti, segretario organizzativo Fondazione musei civici di Venezia Agroalimentare; Raffaele Boscaini, direttore marketing Masi Agricola.Alberto Baban, presidente Venetwork Manageritalia: ha analizzato l’attuale scenario post pandemico: "In un mondo in cui si è persa la progressività e i cambiamenti avvengono a strappi, sono immediati e prevedibili, servono capacità di previsione e professionalità. Solo chi riuscirà a intercettare i cambiamenti di un futuro sempre più instabile, operazione quanto mai difficile oggi, potrà dirsi bravo, soprattutto nel turismo rivoluzionato del post lock down".Mattia Agnetti, segretario organizzativo Fondazione musei civici di Venezia ha portato la sua esperienza di manager culturale dell’enorme patrimonio museale veneziano reduce da oltre un anno di chiusura. "L’offerta culturale - ha spiegato - solo ora si è rimessa in moto ma con mille problemi dovuti alla devastazione che in questo settore ha portato la chiusura per il virus. Purtroppo, il settore culturale italiano, soprattutto quello pubblico, è un settore molto conservatore, refrattario ai cambiamenti e poco disponibile a riadattare l’offerta alle nuove esigenze. La pandemia che ci ha colpito in modo così drammatico ci impone dei cambiamenti strutturali e di mentalità che devono accompagnare la ripartenza. Questo è il momento di introdurre novità in chiave trasversale relazionandosi con altri settori, anche per la cultura troppo autoreferenziale, cullandosi di un patrimonio tra i più vasti al mondo, che ora va usufruito in modo innovativo". Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Verona, ha ripercorso gli effetti del lock down nel settore vinicolo e del food. "Un settore - ha chiarito - che ha sofferto meno di altri che però ha saputo rinnovarsi e cambiare in fretta sperimentando nuove forme di somministrazione che ormai sono diventati nuovi trend. Pensiamo al delivery, e alla fornitura di prodotti anche di livello direttamente in casa ma con le stesse caratteristiche che prima si trovavano solo al ristornate. Il vino o lo champagne freddo consegnato a casa o i pasti caldi. Settori che soprattutto in Veneto è parte integrante dell’offerta turistica. A volte sono vere e proprie motivazioni esclusive del viaggio se si esclude Venezia". "Ebbene - ha commentato - con i ristoranti chiusi la gente ha cominciato a mangiare e bere a casa spendendo a volte anche più di prima, l’acquisto on line anche di vini pregiati che prima era una nicchia per pochi è diventata un’abitudine e oggi continua a registrare numeri e crescite enormi. La distribuzione si è dovuta riadattare e le can tine importanti son dovute arrivare nel supermercato. Oggi con l’effetto “molla” della riapertura le persone sono ritornare con piacere ed entusiasmo a consumare nei ristoranti, senza perdere però le abitudini di rifornirsi dei prodotti preferiti con i nuovi strumenti, anche tecnologici, che il mercato ha sperimentato e premiato durante la pandemia". In chiusura del convegno di ieri sera è stato lanciato il Forum annuale su 'Management & turismo' annunciato dal presidente di Manageritalia Veneto Fochesato da tenersi a Venezia ogni fine stagione, per coinvolgere gli attori protagonisti dell'evoluzione del turismo, settore trasversale per eccellenza e rilanciare il sistema del turismo veneto facendo davvero sistema e in modo trasversale. E da qui a quell’appuntamento ci sarà tanto da lavorare tutti insieme.





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