I librai contro lo "stravolgimento" del bonus fiscale sui libri
di Antonio Prudenzano
su Twitter: @PrudenzanoAnton
Alberto Galla (nella foto in basso a destra, ndr), presidente dell'Ali, l'associazione dei librai indipendenti italiani, al telefono con Affaritaliani.it non nasconde l'amarezza: "La norma originaria è stata stravolta. Questo Governo approva i decreti legge, poi si accorge che non ha i fondi per sostenerli, e a quel punto arrivano gli emendamenti che cambiano completamente le carte in tavola...".
"I ROMANZI SARANNO ESCLUSI..." - Galla si riferisce all'emendamento presentato dal deputato Pd Marco Causi, nelle commissioni riunite Finanze e Attività Produttive, che ha modificato la norma (voluta dal ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato) sulla detrazione fiscale del 19% per l’acquisto dei libri: nella nuova versione, il credito d’imposta non vale più per le persone fisiche e giuridiche, ma per “gli esercizi commerciali che effettuano vendite di libri al dettaglio”.
AGGIORNAMENTO/ Galla: "Ulteriori sconti per attrarre i 'buoni'? Va rispettata la legge Levi" |
Non più per i lettori, in pratica, ma per i librai: "Sì, in questo modo l'onere viene scaricato totalmente sui retailer", prosegue Galla: "Tra l'altro, il riferimento è ai libri scolastici e universitari, non più anche a quelli di varia. Per capirci, i romanzi saranno esclusi, mentre sono stati inclusi i testi digitali".

NORMA ANTI-AMAZON? - Eppure, i librai italiani, che stanno vivendo mesi di grave crisi (non passa giorno senza che si parli di librerie costrette a chiudere, da Nord a Sud) si erano detti disponibili a dialogare con il Governo: "Certo, ma questo emendamento ha stravolto tutto. E trovo assurdo il fatto che le norme siano sempre ambigue". E a proposito di ambiguità, chiediamo a Galla se l'emendamento include anche il colosso dell'e-commerce Amazon: "Ho letto con attenzione il testo che, ripeto, non è del tutto chiaro in molti punti. Ma credo proprio che anche Amazon sia inclusa, insieme alle librerie".
ECCO CHE COSA CAMBIA - Alberto Galla manifesta poi un altro dubbio: "Chi paga? Con quali regole? Spero si faccia presto chiarezza anche sulla logica del recupero del voucher che andremo a scontare ai clienti... Le librerie sono perennemente in credito di Iva; la detrazione, quindi, dovrebbe almeno essere legata all'Iva. Spero che il Governo ci venga incontro in questo senso". Facciamo chiarezza su quest'ultimo punto: l’articolo modificato dall'emendamento del deputato Pd Causi è il numero 9 del decreto legge 145/2013 “Destinazione Italia”, di cui sono stati soppressi anche i commi 3 e 4. La novità a cui fa riferimento il presidente dell'Ali è che l'emendamento va ad eliminare la fissazione di un tetto di 2mila euro a testa per i clienti - di cui mille per testi scolastici e mille non - e, invece, introduce un "buono lettura" per gli studenti delle scuole superiori. Va detto che il voucher è riservato a studenti appartenenti a famiglie con reddito ISEE inferiore a 25mila euro, e vale per una spesa non superiore a 200 euro. "Tra l'altro, queste famiglie - precisa Galla - sono già sostenute a livello territoriale da analoghe provvidenze sulla spesa scolastica". Inoltre, il valore dei voucher verrà deciso in base alla "popolazione studentesca" dell'anno '14-'15. Ma a quel punto cosa accadrà? Gli studenti potranno presentare nelle librerie che avranno chiesto di usufruire del credito d'imposta (pari al 19%) il buono sconto timbrato e numerato, e a quel punto, riceveranno lo sconto. Ma a quale prezzo per le librerie?
Nel frattempo, in rete in tantissimi stanno manifestando la delusione per la "cancellazione" del "bonus libri", diventato un "bonus librai" che, come abbiamo appena visto, non piace neppure a questi ultimi...