L'editore Fazi: "Mi piacerebbe candidare allo Strega il libro di mia moglie, ma..."
di Antonio Prudenzano
su Twitter: @PrudenzanoAnton
La riscoperta di John Williams è ormai un caso editoriale internazionale. Elido Fazi, lei è l’editore italiano di "Stoner", il capolavoro pubblicato per la prima volta nel 1965, poi quasi dimenticato, e ora diventato un libro di culto. In Inghilterra, Olanda, Francia, Spagna e Israele il libro ha raggiunto i piani alti delle classifiche: da noi le vendite come stanno andando?
“Da quando abbiamo lanciato il libro, a febbraio 2012, le vendite hanno continuato stabilmente a salire, attraverso un formidabile passaparola. Finora abbiamo fatto 15 ristampe. Sotto Natale è addirittura rientrato tra i primi 20 dei libri stranieri più venduti; penso che sotto le feste sia stato il libro più venduto tra quelli non usciti nel 2013".
Una bella soddisfazione per un'editore.
"Certo. Stoner è un libro di cui andiamo particolarmente fieri, non solo perché è un grande romanzo e pensiamo che continuerà a vendere nel tempo. Ma anche perché l’editoria non è un business come gli altri (altrimenti nessuno farebbe questa attività che, come noto, ha sperperato e continua a sperperare patrimoni di buon livello). L’editoria è anche una questione di prestigio. Un editore sarà ricordato come editore solo se lascerà un marchio inconfondibile con la scelta coerente dei propri libri. Da Manunzio in poi, gli editori hanno sempre lasciato in eredità una visione di quello che la cultura dovrebbe essere per loro. Poi, naturalmente, l’editoria è anche altro: business, soldi...”.
A fine febbraio porterete in libreria il romanzo d’esordio di Williams, “Nulla, solo la notte”, scritto tra il 1942 e il 1945, quando lo scrittore viveva tra India e Birmania. L’attenzione nei confronti dell’autore americano continuerà a lungo?
"Credo e spero di sì. Stoner potrebbe vendere nel 2014 più di quanto abbia venduto nel 2012. Quanto a Nulla, solo la notte, è un romanzo che Williams scrisse a 20 anni, mentre faceva la guerra. Il protagonista del libro, l’adolescente Arthur Maxley, un californiano di estrazione borghese, a me ha ricordato il protagonista di Tutto questo dolore un giorno ti sarà utile di Peter Cameron. D’altra parte, Cameron è stato uno dei primi americani ad apprezzare Stoner e a lui abbiamo chiesto un'introduzione originale per l’Italia. Williams segue Arthur per un giorno intero mentre lui si perde tra le sue nevrosi, le cui cause vengono lentamente a galla durante la lettura. E’ un esordio impressionante, sia per la grande qualità della scrittura sia per la sua modernità"
Premio Strega 2014/ Dubbi, sorprese e auto-candidature...
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Lei è anche l’editore (e il protagonista) di "Publisher", la "bio-fiction umoristica" che le ha dedicato sua moglie Alice Di Stefano (che, tra l’altro, è editor della Fazi Editore). Consapevole del discutibile conflitto d'interesse che nel caso verrebbe a crearsi, dopo aver deciso di pubblicare il romanzo d’esordio di sua moglie, ora sarebbe pronto a candidarlo allo Strega (ambito premio che, tra l’altro, nel libro trova non poco spazio…)?
"Quale conflitto di interesse? Il conflitto di interesse, così come è inteso oggi in Italia, è quello di Berlusconi e di tanti giornalisti e editori di cui naturalmente non faccio nomi. Qui non c'è nessun danno per nessuno e nessun conflitto. A me piacerebbe candidarlo, addirittura presentandolo io, visto che sono uno degli Amici della Domenica. Alice, dispiaciuta per il pregiudizio che ha accompagnato l’uscita del libro, ha delle giuste perplessità. Siamo stati accusati di tutto: familismo all’italiana della peggior specie, anche da parte di importanti quotidiani – la moglie dell’editore che pubblica un libro con la casa editrice del marito in cui il marito è protagonista - mancanza di meritocrazia, e poi sulla rete Alice ha ricevuto diversi attacchi, soprattutto da parte di aspiranti scrittori a cui aveva bocciato il manoscritto. Quasi tutti quelli che se la sono presa con il libro lo hanno criticato senza nemmeno leggerlo. In verità il libro di Alice è un romanzo comico-umoristico-letterario di grande originalità. Non ho letto tanti altri libri divertenti e ben scritti come il suo nel 2013".
Lei è laureato in Economia e nel ’77 ha conseguito il Master of Arts in Economics con una tesi sulla teoria post-keynesiana sulla ridistribuzione del reddito; nel 1993, dopo aver lasciato il Gruppo The Economist, ha fondato una sua società: Business International, che ha poi venduto, nel 2009, alla Fiera di Milano. Ora cura, tra l’altro, il blog One Euro - The Italian Economist: sta scrivendo un nuovo saggio economico?
"Sì, ho appena finito di scrivere un saggio su come uscire sulla crisi economica che attanaglia l’Italia e parte dell’Europa intitolato Mefistofele: come uscire dalla crisi economica con le ricette del diavolo, che uscirà nei primi mesi dell’anno per la Utet. Nel saggio si alternano passaggi letterari ispirati dal Faust di Goethe (che, oltre a essere poeta, ministro, direttore di teatro, mineralogo, direttore di miniere, ecc…, era anche un ottimo economista) alle politiche monetarie che la Bce dovrebbe porre in essere oggi per aiutare paesi come l’Italia a uscire dalla palude in cui si è cacciata. Se ci fosse un Goethe oggi in Germania, l’Europa non sarebbe nella condizione in cui è”.
Lei ha fondato la sua casa editrice nel 1994: qual è il bilancio di questi primi 20 anni nel mondo dei libri?
“Ho iniziato questo mestiere senza saperne quasi nulla. In 20 anni abbiamo avuto soddisfazioni di vario tipo, sia commerciale che di prestigio. Quando ho cominciato questa attività, quasi tutti - amici, conoscenti, e il mio partner economico nella Business International - mi sconsigliarono di farlo perché avevano visto molte persone mandare in fumo un bel pacco di banconote con questo mestiere. A me questo non è successo. Alcuni anni abbiamo guadagnato, in altri perso. Ma in totale mi è andata abbastanza bene".
A proposito, come festeggerete il ventennale?
"Non lo so ancora. Io di solito sono allergico ai festeggiamenti di questo tipo. Probabilmente faremo banalmente un libro per ricordare la storia della casa editrice e i migliori titoli pubblicati”.

Da ormai più di un paio d’anni il mercato librario in crisi, senza dimenticare l’impatto della rivoluzione digitale, che sta condizionando l’intera filiera: è preoccupato per il futuro della Fazi e, più in generale, dell’editoria indipendente?
“Nei periodi di crisi come quello che stiamo attraversando, in cui il volume delle vendite si riduce di anno in anno come sta succedendo in Italia, e quindi la torta si restringe, la concorrenza tra editori si fa sempre più feroce. La struttura del mercato librario in Italia, costituita oggi da 4 oligopolisti, una mezza dozzina di medie case editrici e da migliaia di minuscoli editori a cui si sono aggiunti Amazon, Apple e Google credo che cambierà profondamente. Naturalmente, chi ha più potere, è in questi periodi che lo esercita. Penso, però, contrariamente a quello che pensano altri, che alcuni editori indipendenti potrebbero beneficiare dei cambiamenti radicali in corso. Bisognerà anche capire se e come l’Italia uscirà da questa crisi che è la peggiore dalla sua nascita 150 anni fa. Non sto scherzando. Il reddito italiano è ancora del 10% inferiore a quello del 2007, mentre altri paesi come gli Stati Uniti e la Germania sono già tornati ai livelli pre-crisi. Noi rischiamo, con i tassi di crescita che abbiamo, di metterci 20 anni per tornare a quei livelli. In Italia in particolare sembra più difficile uscire dalla crisi anche per la caduta verticale di fiducia tra cittadini, politici, banchieri e tra operatori economici. Senza fiducia è difficile andare avanti. Come ha scritto nel 1990 il premio Nobel per l’Economia Kenneth J Arrow: 'La fiducia è un valore pragmatico molto importante. La fiducia è un importante lubrificante per il sistema sociale. La fiducia è estremamente efficiente. Ci risparmieremmo un sacco di guai se potessimo avere un certo ammontare di fiducia nella parola degli altri… La fiducia e valori simili, come la lealtà o il dire la verità, sono esempi di quello che gli economisti chiamerebbero 'esternalità'. Sono anch’essi dei beni che hanno un reale valore economico pratico. Essi aumentano l’efficienza del sistema, mettendoci in grado di produrre più beni, soprattutto quelli in cui riponiamo la nostra più alta stima. Purtroppo la fiducia non è un bene che si può comprare al mercato'...”.
A maggio 2013 è stato (consensualmente) interrotto l’accordo con il gruppo GeMS e la sua casa editrice è tornata indipendente: come avete vissuto questi mesi? E come avete chiuso il bilancio dell’ultimo anno?
“Come tante volte succede nelle attività economiche, l’acquisizione di una quota di minoranza del 35% da parte della GeMS non ha funzionato come ci saremmo aspettati. Il divorzio è stato inevitabile. Chiuderemo il bilancio del 2013 vicino al pareggio".
Guardiamo al futuro: quali saranno i vostri libri di punta del 2014?
“Ad aprile pubblicheremo la versione italiana del libro di Micheal Dobbs, House of Cards, dal quale è stata tratta la ormai celebre serie televisiva di culto con Kevin Spacey che arriverà in Italia in aprile su Sky. E’ la serie preferita di Obama, come lui stesso ha spesso ripetuto, e il libro è un political-thriller mozzafiato. Pubblicheremo poi il romanzo d’esordio di John Williams, un nuovo libro di Hilary Mantel, la scrittrice due volte vincitrice del Booker Prize, inizieremo poi, con The Long View la pubblicazione delle opere della narratrice recentemente scomparsa Elizabeth Jane Howard, matrigna dello scrittore Martin Amis, una grande scrittrice finora sottovalutata dalla critica, ma oggi riconosciuta unanimemente come una delle più importanti scrittrici inglesi del '900".
E nell'ambito della narrativa italiana?
"Sono in uscita due ottimi romanzi, uno dello storico, allievo di De Felice, Pietro Neglie, che segue le avventure e disavventure di due ragazzi dalla prima alla seconda guerra mondiale, e nella collana Le Meraviglie, il debutto di una scrittrice che a noi è piaciuta moltissimo, Silvia Noli. Prima dell’estate, uscirà il nuovo libro di Giovanni Ricciardi, il quinto episodio della serie dell’ispettore Ponzetti che ha un suo pubblico crescente di affezionati. Nella seconda metà dell’anno dovrebbero poi uscire i nuovi libri di Matteo Cellini, vincitore del premio Campiello opera prima nel 2013, di Francesco Muzzopappa, che ha esordito con successo con un libro comico nel 2013 e di Giovanna Zucca, l’autrice di Mani Calde e Una Carrozza per Winchester. Per quanto riguarda la saggistica è in uscita il libro sull’Europa del Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e poi, ad aprile, per restare in ambito di 'familismo', il libro di mio figlio Thomas, La Battaglia per l’Europa, che verrà però prima pubblicato in Inghilterra a fine febbraio e che sta già ricevendo ottimi apprezzamenti da parte di alcuni dei maggiori economisti e opinionisti inglesi. Nella collana Campo dei Fiori, infine, pubblicheremo un libro di Leonardo Boff, il famoso teologo della liberazione brasiliano, amico e ispiratore di Papa Francesco".
Restando alla narrativa, vede nuove tendenze pronte ad affermarsi?
“Non mi interessano le tendenze, ma i libri, e in particolare i libri belli. L’unica tendenza che posso intravedere, almeno per la mia casa editrice, è che daremo sempre più importanza a libri di qualità come Stoner, e anche alla forma, e cioè come il libro si presenta come oggetto – copertina, carta, testi che accompagnano i libri".