Assolta la Iena che accusò i carabinieri del caso Uva
Il noto inviato delle Iene, Mauro Casciari, difeso dall’avvocato Stefano Toniolo, dello studio legale Martinez & Novebaci di Milano, è stato assolto con formula piena dal GUP del Tribunale di Varese, Anna Giorgetti, dall’accusa di diffamazione in relazione a un servizio andato in onda il 19 ottobre del 2011, in cui era stata intervistata Lucia Uva, sorella di Giuseppe, l’artigiano di Varese morto nel giugno 2008.
La notte del 14 giugno 2008, i carabinieri fermarono l’artigiano Giuseppe Uva, e l’amico Alberto Biggiogero mentre, ubriachi, spostavano delle transenne per regolare il traffico. Sette ore dopo Uva morì in ospedale, dove era stato ricoverato con trattamento sanitario obbligatorio, a causa di "insufficienza respiratoria con conseguente edema polmonare" provocata da una serie di cause scatenanti. Secondo i familiari, Uva avrebbe subito violenze in caserma da parte dei carabinieri e dei poliziotti che intervennero a supporto dei militari.
L’intervista delle Iene, andata in onda all’indomani del deposito della perizia preliminare di carattere medico-legale, secondo il PM era gravemente lesivo della reputazione dei carabinieri e dei poliziotti, ora imputati in corte d’assise a Varese con l’accusa di omicidio preterintenzionale, ma il giudice ha invece prosciolto Casciari "perché il fatto non costituisce reato".
Il giudice ha invece dichiarato la propria incompetenza territoriale riguardo alla posizione di Adriano Chiarelli, il videomaker romano che ha realizzato il documentario "Nei secoli fedele". Un’opera che tratta da un punto di vista vicino alla tesi della famiglia la vicenda della morte di Giuseppe.