Crozza – Calenda tra tatuagi da nascondere, gaffe, sconfitte... e TripAdvisor - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 23:01

Crozza – Calenda tra tatuagi da nascondere, gaffe, sconfitte... e TripAdvisor

A Fratelli di Crozza, il comico veste i panni di Calenda tra gaffe, sconfitte e un tatuaggio “da nascondere”

Crozza–Calenda, valanga di satire: tatuaggi segreti, gaffe infinite e le “battaglie epiche” raccontate come recensioni su TripAdvisor

Nella nuova puntata di Fratelli di Crozza, in onda sul Nove e su Discovery+, Maurizio Crozza porta in scena un Carlo Calenda allo sbando, iperattivo, convinto di essere un incrocio tra Aquaman, Navalny e un recensore seriale di Booking.com.
Una versione del leader di Azione che cerca di nascondere, letteralmente, tutto: sconfitte, gaffe, crisi politiche… e soprattutto un tatuaggio diventato imbarazzante.

La scena: Calenda entra in studio già difendendosi

Appena Crozza-Calenda si materializza sul palco, si tiene il polso come uno scolaretto colto in flagrante. La domanda della conduttrice è inevitabile:

«Cos’ha al polso?»
«Niente, un incidente sportivo: giocando a scacchi mi sono slogato. Ho gli scacchi pesanti, sa?»

Una scusa che nemmeno in Azione crederebbero.

Ma quando la conduttrice gli strappa la manica, ecco la verità:
un tatuaggio gigantesco dell’Ucraina.

La fuga dai tatuaggi: “Casa del Tatuaggio? Sì, c’ho provato con la carta vetrata…”

Calenda non regge la pressione, prende lo smartphone e chiama — in diretta — la «Casa del Tatuaggio»:

«Sì, c’ho provato con la carta vetrata, ma mi ha fatto male!»

La scena fa esplodere il pubblico.
Crozza affonda:

«Si è pentito dopo lo scandalo di corruzione nel governo ucraino?»

Calenda reagisce come al solito: negando l’evidenza.

«Nooooo! Non è l’Ucraina.
È… il tridente di Aquaman.»
«O degli agricoltori.»
«O del diavoletto Geppo.»

Ogni volta una versione diversa.
Un bignami perfetto di tutta la sua comunicazione politica.

“Io sono il Navalny dei Parioli”

Poi parte il momento eroico: la sua missione in Ucraina.

«Io non ho paura di Putin! Quando sente il mio nome trema come la bambina dell’Esorcista!»

Calenda si auto-incorona:

«Sono il Navalny dei Parioli.»

La sala ride, Crozza rilancia:
«Ma almeno si ricorda come si chiama la città dove è andato?»
Il Calenda di scena farfuglia:

«A Chiejev… a Chiev… insomma lì!»

TripAdvisor come arma geopolitica

Calenda rivendica con orgoglio: ha fatto tutto da solo.

– prenotazione
– treno
– booking
– recensione TripAdvisor («gentilissimi, niente minibar, guerra un po’ rumorosa»)

Lui sì che è un uomo del fare.
Del fare… prenotazioni.

Il catalogo infinito delle sconfitte tatuate

Man mano che alza le maniche, emergono nuovi tatuaggi.
Una vera collezione di KO politici:

  • Ferrari: croce

  • Governo Monti: croce

  • Vice ministro: croce

  • Ministro: croce

  • Candidatura a sindaco: croce

  • Regioni perse: Lombardia, Lazio, Friuli, Liguria: quattro croci

Calenda sospira:

«Ho più sconfitte che pelle. Mia moglie mi ha detto: “Carre’, conviene che ingrassi, se no i prossimi disastri dove li metti?”.»

Comicità pura.

Il colpo finale: il tatuaggio contro i 5 Stelle

Infine cala l’asso (o il flop):

«Guardi qui: ho tatuato il 18,8% dei 5 Stelle. Bisogna fermarli! Sono i nemici della libertà!»

A quel punto anche l’ultima parvenza di logica politica evapora.
Calenda diventa un guerriero epico… che combatte solo contro i numeri dei sondaggi.