Gli aggregatori dovranno pagare le news. Le notizie hanno un valore...
La strada è ancora lunga, ma la via sembra tracciata. E sembra essere, finalmente, quella giusta. Il governo, in un ddl approvato dal consiglio dei ministri, finalmente prevede un compenso per gli editori qualora i contenuti venissero usati dai motori di ricerca. Dopo tante vaghezze, silenzi, sottovalutazioni, anche l'esecutivo prende atto di qualcosa che era sotto gli occhi di tutti, di una stortura evidente in un sistema già compromesso dalla crisi, che annaspa tra tradizione e innovazione senza aver ancora trovato l'equilibrio giusto.
Come è possibile che aggregatori, collettori, sistemi automatici di ricerca usino contenuti non loro, ricavandone anche clic e visibilità da sfruttare sul mercato pubblicitario senza nulla riconoscere a chi quei contenuti li ha prodotti? Come è possibile che chi paga gli stipendi, e le spese, e prova la fatica dell'organizzatore e dell'imprenditore per creare l'informazione, poi se ne trovi scippato, cornuto e mazziato? E ancora: come è possibile che tra macchina e uomo il sistema protegga la prima e danneggi il secondo, che tra l'altro è chi ha ideato e creato il contenuto? Ecco: il sistema, nelle incredibili nebbie (forse dovute a un'ignoranza endemica di certi processi particolarmente avanzati, ma in questo caso molto banali) di un legislatore assente, funzionava così. Adesso il governo Letta indica una via. Abbia la forza di percorrerla.
LA NOTIZIA/ Copyright: in un ddl approvato dal Consiglio dei ministri previsto un compenso agli editori per l'utilizzo dei contenuti da parte dei motori di ricerca
Un compenso agli editori per l'utilizzo dei contenuti da parte dei motori di ricerca. È quanto prevede il ddl approvato ieri in cdm. Secondo la norma l'utilizzazione dei contenuti da parte del motore di ricerca è consentita solo dopo un accordo con il titolare del diritto, in mancanza le condizioni economiche sono stabilite da Agcom. La disposizione è contenuta nell'art.5 del ddl, che contiene le "misure per lo sviluppo del comparto editoriale".