I cervelli italiani della sicurezza informatica mettono il "burka" ai documenti
Dopo Londra e Parigi Boole Server, azienda italiana leader nella protezione dei dati digitali e nella sicurezza informatica datacentrica,apre la sede di San Francisco, per competere contro i big statunitensi direttamente a casa loro. "E' come se gli americani venissero a Napoli ad aprire una pizzeria" sottolinea Paolo Ardemagni CEO del gruppo raccontando che la conquista del mercato americano parte per Boole Server proprio dalla Silicon Valley, il distretto industriale con il più alto tasso di innovazione tecnologica a livello internazionale e culla mondiale dell’ICT, che ospita migliaia tra le più importanti aziende hi tech presenti sul mercato.
Boole Server - realtà 100% made in Italy -, mantiene in Italia la produzione e soprattutto la Ricerca & Sviluppo con i propri brevetti, consapevole dell’esclusività del proprio know-how e del valore della propria expertise, non teme il confronto con i colossi statunitensi del Data Sharing e punta ad affermarsi anche oltreoceano con soluzioni all’avanguardia che soddisfino il bisogno di sicurezza di piccole, medie e grandi aziende.
Boole Server, software vendor internazionale con 5 uffici ed una rete commerciale che comprende circa 50
partner in oltre 20 Paesi in Europa, Nord Africa, Medio Oriente, Asia e Sud America, utilizza un sistema di
Data Centric Protection - metodologia usata in ambiente militare - che, diversamente dal tradizionale
approccio “perimetrale”, è in grado di proteggere da accessi e da utilizzi non autorizzati qualsiasi tipo di
informazione digitale ovunque essa risieda (infrastrutture fisse e dispositivi mobili).
Il sistema, adattabile a qualsiasi tipologia di business - dall’industria automotive all’healthcare, dagli Studi professionali alle Banche e alle Assicurazioni - permette di fornire e di condividere informazioni sensibili, di controllare ogni singola attività e di gestire l'accesso ai dati in tempo reale.
Il sistema crea una vera e propria cassaforte digitale che protegge i documen ti sensibili e ne regola le modalità di accesso e utilizzo. Fino a corpire certi documenti con un "Burka" informatico che, lasciando solo una finestra di elttura impedisce di fotografare i documenti per appropriarsene.
Le recenti vicende di cronaca e di politica - dal Datagate al dibattito sul diritto d’autore fino all’entrata in
vigore del nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati digitali - hanno acceso i riflettori
sull’importanza della sicurezza a difesa dalle intercettazioni e dallo spionaggio informatico e reso sempre più
imprescindibile, in Italia come all’estero, l’esigenza di proteggere i propri file riservati.
“Riteniamo che le nostre soluzioni siano oggi mature e pronte per penetrare efficacemente il mercato
statunitense - afferma Valerio Pastore Chairman del Board Boole Server - proprio partendo dalla Silicon Valley e fucina di tutte le grandi innovazioni nel settore, è per noi un importante traguardo e al tempo stesso l’inizio di una grande sfida: una partita giocata contro i grandi player della protezione documentale direttamente a casa loro.
Boole Server è prontaoggi a scendere in campo e amettere a segno una serie di goal, primo fra tutti la diffusione di un’eccellenza made in Italy in un mercato fino a oggi governato dalle soluzioni a stelle e strisce”.