Internet/ Brunetta fannullone sul web
Di Massimo Penco, presidente di "Cittadini di Internet"
"Cittadini di Internet l'aveva detto, il flop si sta puntualmente verificando. Con roboanti annunci di numeri campati in aria, il Ministro Brunetta ha dato il via alla PEC gratuita attraverso l'Inps e l'ACI con i quali aveva firmato un protocollo d'intesa. I dati erano confortanti: 30 milioni di iscritti all'Inps (di cui 3 milioni già in possesso del PIN) e tutti i cittadini italiani avrebbero avuto la PEC gratuita. I risultati sono ben altra cosa: 20.000 caselle di PEC distribuite dall'Inps e circa 10.000 quelle distribuite dall'ACI.
E pensare che si insiste nel mandare avanti la gara che porterà Lottomatica o Poste Italiane ad aggiudicarsi ben 50 milioni di denaro pubblico per dare la PEC gratuita ai cittadini italiani. Al contrario, "confortato" da questi dati, il Ministro dovrebbe fare marcia indietro e fermarsi.
La nostra associazione aveva dato vita ad un indagine conoscitiva sullo stato della PEC nella PA che è consultabile su www.cittadininternet.org. Basta cliccare sulle faccine per avere dati sconfortanti, visto che la PEC è nata per comunicare con la PA.
L'Art. 34 della legge n. 69 del 16 Giugno 2009, infatti, recitava "2-ter. Entro il 30 giugno 2009, le amministrazioni pubbliche che già dispongono di propri siti sono tenute a pubblicare nella pagina iniziale del loro sito un indirizzo di posta elettronica certificata a cui il cittadino possa rivolgersi per qualsiasi richiesta, ai sensi del presente codice. Le amministrazioni devono altresì assicurare un servizio che renda noti al pubblico i tempi di risposta, le modalità di lavorazione delle pratiche e i servizi disponibili. 2-quater. Entro il 31 dicembre 2009, le amministrazioni pubbliche che già dispongono di propri siti devono pubblicare il registro dei processi automatizzati rivolti al pubblico. Tali processi devono essere dotati di appositi strumenti per la verifica a distanza da parte del cittadino dell'avanzamento delle pratiche".



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