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Mani Pulite, la politica e l'antipolitica, il terrorismo. I grandi temi dalla seconda metà del '900 sono raccontate dalla mostra “La nostra Storia – Ieri e oggi nelle fotografie dell’Espresso”. 

Non sarà una mostra cronologica, ma tematica: il visitatore passerà attraverso più “stanze” dedicate ciascuna a un argomento che ha segnato momenti diversi della nostra storia, e illustrata ciascuna con una cinquantina di foto. In grande sintesi, te ne indico qui di seguito i temi e i contenuti illustrati dalle immagini.

C’era una volta il boom

Gli anni in cui nasce il giornale, la metà dei Cinquanta, sono quelli della ricostruzione, della scoperta dell'automobile, dell'imporsi della tv e contemporaneamente della grande emigrazione dal sud - che si scopre povero come un secolo prima - al nord raccontata nelle splendide foto di Ferdinando Scianna. Ma è anche la stagione in cui gli italiani, finalmente liberi, riscoprono il gusto del cinema e del teatro e mutano significativamente costumi e abitudini di vita.

Cadono i muri

Dalla Guerra Fredda al Rapporto Kruscev, dalla cortina di ferro alla caduta del Muro di Berlino, passando per Ungheria, Cuba, Kennedy, gli esperimenti nucleari. Fino alle decine di muri di oggi, costruiti nel cuore dell'Europa e in tutto il mondo per non far entrare o per non far uscire raccontati dai grandi fotografi di Agence Vu-Foto Masi. Caduto un muro, ne sono sorti cinquanta.

La rabbia, la rivolta, il piombo

Nella società e nelle università irrompono i giovani con le loro proteste e la loro voglia di partecipare. Ma presto arriveranno le degenerazioni e le deviazioni: Woodstock, il movimento hippy, l’Italia a sinistra, le marce per il Vietnam (con le foto dal fronte dei grandi reporter Nick Ut e Dana Stone), l’ondata del ’68 testimoniata da Uliano Lucas, i carri armati a Praga. Fino alla tragedia degli anni di piombo e agli spari di Milano negli scatti di Dino Fracchia e Dino Pedrizzetti.

Per più diritti civili

È stata una lunga battaglia nella quale "l'Espresso" è sempre stato in prima linea: divorzio, aborto, obiezione di coscienza, il problema razziale negli Usa e nel mondo, l’anticolonialismo, gli ospedali psichiatrici nell'eccezionale reportage di Mauro Vallinotto. Fino a Guantanamo, Lampedusa, le ondate xenofobe nel cuore dell’Europa.

Misteri e scandali d’Italia

Un rosario di vicende inquietanti alle quali "l'Espresso" ha dedicato servizi e inchieste memorabili. E grandi foto d'autore: Licio Gelli e Ustica, Pecorelli e Sindona, Piazza Fontana, la stazione di Bologna e la morte di Pasolini. Sessant’anni di trame oscure, di delitti irrisolti o di soluzioni assai dubbie.

L'Italia delle mafie

Prima gli omicidi e i regolamenti di conti, oggi la conquista delle pubbliche amministrazioni e i grandi affari. Da qualche tempo Mafia, camorra e 'ndrangheta hanno cambiato pelle e "l'Espresso" con le sue inchieste e i suoi reportage fotografici ne ha seguito via via l'evoluzione: da Cosa nostra, Falcone e Borsellino nelle magnifiche immagini di Letizia Battaglia e Toni Gentile, fino a Mafia Capitale.

Da Mani pulite all’antipolitica

L'Italia scopre la corruzione come malattia endemica. Lo si deve al pool di magistrati dalla Procura di Milano. Comincia il declino dei grandi partiti, e gli italiani cominciano a coltivare prima i movimenti antisistema e poi l'antipolitica. È la stagione della Casta e degli outsider Grillo, Salvini e del rottamatore Renzi.

Milano Capitale

Per l'esposizione a Palazzo Reale, dopo quella del Vittoriano di Roma, è stata aggiunta una stanza tutta dedicata alla città di Milano, e non solo perché ci accoglie ospitale: basta infatti sfogliare il giornale, osservare le immagini che ne illustrano i servizi, e dunque ripercorrere gli eventi di questi decenni per rendersi conto di quanto la "capitale morale" abbia pesato nella storia del Paese, e  non solo. Difficile sintetizzare tanta presenza sulla scena in cinquanta foto d'autore, ma sarà possibile rivedere in mostra i personaggi del teatro e dello spettacolo - Giorgio Gaber, Ombretta Colli, Mariangela Melato, Rossella Falck, Dario Fo, Ornella Vanoni, Franca Valeri, Mina, Maria Callas, Claudio Abbado; i protagonisti dell'editoria e del giornalismo - Valentino Bompiani, Edgarda Ferri, Leonardo Mondadori, Indro Montanelli, Camilla Cederna, Mario Formenton, Fernanda Pivano, Orio Vergani, Eric Linder, Dino Buzzati, Angelo Rizzoli, Oriana Fallaci, Inge Feltrinelli, Piero Ottone e Domenico Bartoli; i  big dell'economia, della finanza, della moda - Armani, Valentino, Krizia, Versace, Ferrè, Prada; i Moratti, Cuccia, Maranghi, Romiti, Monti, Cefis, Gardini e tanti altri. Altre foto raccontano gli anni bui delle Brigate rosse, ma anche la continua evoluzione sociale, culturale e urbanistica della città, dalla Milano degli anni Cinquanta al successo dell'Expo di Giuseppe Sala e Giuliano Pisapia.

Il terrore cambia il mondo

L’Islam e noi. Dalle Torri, a Charlie Hebdo alla strage del Bataclan fotografata da Alex Maioli. Poi Libano, Iran, Iraq, Afghanistan, Siria (spiccano le immagini di Paolo Pellegrin e Manu Brabo). E il lungo conflitto israelo-palestinese, oggi oscurato dall'esplodere del terrrorismo dello Stato Islamico. Per la sua particolare asprezza, la foto di una decapitazione operata dai miliziani neri è posta in una bacheca e visibile solo se lo decide il visitatore.

Salvare il pianeta

È un altro argomento che ci ha accompagnato in questi decenni e che grandi fotografi hanno testimoniato per "l'Espresso": l'ambiente messo a dura prova dall'azione dell'uomo e le sue drammatiche conseguenze. Tsunami, grandi epidemie, terremoti in Italia (dal Belice all'Aquila) e nel mondo, sconvolgimenti ambientali, guerre e genocidi (Bosnia Biafra Haiti) per la conquista e lo sfruttamento di risorse del pianeta.

In ogni “stanza” sono inoltre installati schermi sui quali saranno trasmessi materiali di repertorio delle cineteche Rai relativi ai singoli argomenti, brevi film di 7 minuti ciascuno firmati dalla regista della Rai Silvana Palumbieri

Proprio alla Rai ho scovato anche bellissime interviste a giornalisti dell’Espresso che raccontano di sé e delle loro inchieste: Arrigo Benedetti e il suo nuovo settimanale; Scalfari e Jannuzzi sul Piano Solo; Camilla Cederna e lo scandalo Leone; Giorgio Bocca e i l terrorismo; Pasolini che illustra la sua famosa poesia “Vi odio cari studenti” uscita nel 1968 proprio sull’Espresso, e così via, Fabrizio Gatti sull'immigrazione, Lirio Abbate sulla mafia.

Questo materiale filmato è ospitato in un’area, "Testimoni grandi firme", dove saranno esposte anche le vignette e le copertine di Altan, Pericoli, Kruger.

Il visitatore, inoltre, sarà accompagnato nel suo percorso da una galleria delle copertine più famose, da collezioni originali dei primi numeri e da altri documenti che scandiscono la storia del giornale.

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