CORONAVIRUS: RAPPORTO AUDITEL-CENSIS, QUASI 12 MLN FAMIGLIE ONLINE DURANTE LOCKDOWN
Gli italiani, durante il periodo del confinamento, hanno dovuto ripensare la vita domestica ''in chiave digitale'', tanto che in 11 milioni e 800.000 famiglie, pari al 48,6% del totale, in cui vivono 32 milioni e 800.000 individui, pari al 54,3% degli italiani, ha svolto almeno un'attività online durante il lockdown. E' quanto rileva il terzo Rapporto Auditel-CENSIS 'L'Italia post-lockdown: la nuova normalità digitale delle famiglie italiane' che rappresenta come sono cambiate le dotazioni tecnologiche, le abitudini di fruizione e le relazioni familiari dopo il lockdown. Il rapporto, presentato nel corso di un convegno che si è svolto presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma, esamina che per 8 milioni e 200.000 famiglie e 24 milioni e 300.000 individui era la prima volta. In questo contesto, pur con qualche difficoltà, legata alla disponibilità di banda larga e di device non uguale per tutti, gli italiani si sono cimentati da casa nelle attività di studio, lavoro, svago della vita quotidiana, e ne sono stati soddisfatti: il 31,7% delle famiglie italiane ha fatto acquisti di prodotti non alimentari su internet, il 20,8% ha svolto attività di studio a distanza, e per il 15,2% era la prima volta,e il 17,5% ha lavorato in smart working,e per l'11,3% era la prima volta. Le anticipazioni del 2020 rivelano che in pochi mesi le famiglie che possiedono un collegamento ad internet sono salite dall'85,9% del totale del 2019 all'88,4% del luglio 2020, e nello stesso periodo quelle che possiedono il collegamento a banda larga su rete fissa sono passate dal 55,0% al 56,0%. Ma soprattutto dopo il lockdown sono aumentati gli italiani che si collegano alla rete (47 milioni e 200.000, pari all'80,6% della popolazione con più di quattro anni), la frequenza dei collegamenti (42 milioni e 200.000 italiani, pari al 72,1% della popolazione con più di quattro anni,si connettono tutti i giorni) e il numero dei device utilizzati,che segnano una rivincita dei device tradizionali.
INTERNET: AUDITEL-CENSIS, 3,5 MLN DI FAMIGLIE NON HA COLLEGAMENTO
Gli italiani sono sempre più connessi anche se resta ancora una 'sacca' di nostri connazionali, pari a quasi tre milioni e mezzo le famiglie, che nel 2019 non disponeva di un collegamento ad internet e che quindi è stata impossibilitata a svolgere qualsiasi tipo di attività online. E' quanto emerge dal terzo Rapporto Auditel-CENSIS 'L'Italia post-lockdown: la nuova normalità digitale delle famiglie italiane' che rappresenta come sono cambiate le dotazioni tecnologiche, le abitudini di fruizione e le relazioni familiari dopo il lockdown analizzando anche la diffusione dei device nel 2019. La ricerca evidenzia che, nell'anno trascorso, solo 300.000 famiglie in cui ha almeno un occupato o uno studente risultava prive del collegamento. Il rapporto, presentato nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma, mette in luce che, nell'anno passato, il collegamento ad internet è disponibile nell'85,9% delle case italiane, con percentuali che oscilla tra il 98,1% nelle famiglie di livello socio-economico elevato e il 59,5% in quelle di chi ha un livello socio-economico basso. Sempre nel 2019, a fronte di una media Italia del 55,0% di famiglie che dispone della banda larga su rete fissa, questa era presente nel 77% delle famiglie che si collocano nella fascia alta e medio-alta e solo nel 19,8% di quelle con livello socioeconomico basso; sono quasi 6 milioni le famiglie che si collegano al web solo con smartphone e, conseguentemente, non possono garantire la qualità delle loro prestazioni a distanza: nel 76,9% delle famiglie di livello socioeconomico basso non era presente in casa neppure un pc fisso o portatile o un tablet collegato a internet, quota che è del 10,2% tra quelle di livello socioeconomico alto.
Nel 2019 i device sono continuati a crescere, purché siano smart: sono nelle case degli italiani 112 milioni e 400.000 schermi da cui è possibile seguire programmi/contenuti televisivi tradizionali o in streaming, 600.000 in più rispetto all'anno precedente. Gli smartphone si confermano al primo posto, con 44 milioni e 700.000 apparecchi nelle tasche degli italiani, in crescita del 2,4% rispetto al 2018, che in valori assoluti significa 1 milione e 100 mila smartphone in più. Seguono le TV, che sono 42 milioni e 700.000,in lieve ripresa rispetto allo scorso anno (+ 1,1%) come effetto del boom delle smart tv,che ormai sono oltre 10 milioni(7 milioni e 700 mila quelle effettivamente collegate)e sono possedute dal 34,7% delle famiglie italiane. Se alle smart tv si aggiungono i dispositivi esterni che permettono di collegarsi ad internet, si arriva ad un totale di 10 milioni e 400.000 apparecchi collegati al web (+61,0% rispetto al 2018) e ad oltre 8 milioni e 300.000famiglie collegate.
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