La7 ricorrera' contro la sanzione comminata dall'Agcom che ha contestato alla rete di Telecom Italia Media, tra altre, il mancato rispetto della par condicio. Il direttore Paolo Ruffini ha spiegato di ritenere illegittima la sanzione perche' "non si puo' confondere la comunicazione politica con l'informazione. Questo - ha chiarito - e' un concetto ben scritto nella par condicio. Una cosa e' la propaganda e una l'informazione. Per questo, propaganda e notizia non possono avere un uguale trattamento. Al di la' di questo - ha concluso Ruffini - credo sia sotto gli occhi di tutti come La7 faccia informazione in modo scrupoloso e corretto".
L'immediato ricorso, con richiesta di sospensiva, viene confermato in una nota di Telecom Italia Media, secondo la quale si tratta "di un provvedimento incostituzionale, incoerente e contraddittorio". La sanzione, secondo TI Media, "trasla sui telegiornali le regole 'matematiche' della comunicazione politica al fine di costringere il TGLa7 a forzare le notizie su soggetti politici ormai confluiti in nuove liste o coalizzati con i soggetti di cui e' contestata la sovraesposizione. Di fatto, paradossalmente, si rileva quindi la contemporanea sovraesposizione e la sottoesposizione dei medesimi soggetti e/o coalizioni.
"Cio' si traduce in una illegittima compressione del diritto delle emittenti La7 e di MTV a fornire una informazione libera, corretta e completa. Inoltre, i dati incoerenti su cui si basano le sanzioni e gli ordini di riequilibrio, dimostrano, essi stessi, il rispetto del pluralismo informativo e l'accesso all'informazione a tutti i soggetti sempre garantito dalla testata". TI Media ritiene che "l'Authority sia incorsa in una erronea interpretazione della legge sulla par condicio ledendo la liberta' delle testate giornalistiche e delle redazioni di fare scelte editoriali in coerenza con l'esigenza di informare l'opinione pubblica".