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MediaTech

Fiducia nella pubblicità in formati digitali

Il 40% degli italiani intervistati dichiara di fidarsi dei consigli di acquisto veicolati dai siti aziendali. In Europa i siti, quanto a fiducia, sono al 53%, nel mondo al 69%. Il trend pubblicitario dei siti aziendali utilizzati come veicolo di advertising è in forte crescita (in Italia si passa dal 28% del 2011 al 40% del 2013; in Europa dal 44% del 2011 al 53% del 2013). Seguono i messaggi adv dei video online (Italia 35%, Europa 33%, mondo 48%).

Al terzo posto nel web si colloca l’email marketing, ovvero le comunicazioni commerciali/pubblicitarie inviate via mail da fonti alla cui mailing list ci si è iscritti: il 33% del campione nazionale (Europa 43%, mondo 56%) dichiara di considerare attendibile questa tipologia mediatica. Raffrontando, infatti, i dati dell’email marketing 2013 con quelli del 2011 si registra un incremento di credito proveniente dai consumatori (fiducia email marketing Italia 2011 pari al 26% vs. Italia 2013 pari al 33%).

Un italiano su tre (il 32%) dichiara di essere affezionato alla pubblicità nell’ambito dei social networks (Europa 33%, global 48%), anch’essi in crescita quanto a fiducia catturata (social networks Italia 2011 pari al 23% vs 2013 pari al 32%).

Lo studio Nielsen ha inteso verificare non solo la fiducia, ma anche l’efficacia della comunicazione pubblicitaria, misurando cioè il potere di attivare il consumatore (dal recarsi sul punto vendita alla finalizzazione dell’acquisto).

Analogamente a quanto osservato nella rilevazione sulla fiducia, il primato nell’efficacia dell’adv in Italia è da attribuire ai consigli di conoscenti/amici, che muovono all’acquisto 3 consumatori su 4 (il 73%), dato sensibilmente elevato che si rileva anche in Europa (79%) e nel mondo (84%). Tuttavia, è da notare che il passaparola risulta in calo, sia in Italia (Italia 2011 pari all’ 88% vs Italia 2013 pari al 73%) che in Europa (Europa 2011 pari all’ 88% vs Europa 2013 pari al 79%). Ciò è dovuto alla crescita di efficacia di altri media (siti aziendali, social networks e email marketing).

La Survey Nielsen rileva, in seconda posizione nella classifica dell’efficacia, che il 59% degli italiani è indotto all’acquisto dalle opinioni e recensioni online degli altri consumatori (Europa 63%, global 70%).

Per ciò che riguarda il piccolo schermo, si registra che il 49% degli intervistati in Italia ha dichiarato di attivarsi all’acquisto sulla base del messaggio pubblicitario televisivo (Europa 55%, mondo 68%).

Un italiano su due (il 45%) nel 2013 si muove all’acquisto sulla base della pubblicità su quotidiani, facendo rilevare una forte crescita rispetto al 2011 (Italia 2011 pari al 28% vs Italia 2013 pari al 45%).

Nell’ambito della Rete si registra che i siti aziendali hanno la capacità di incentivare il comportamento di acquisto nel 41% degli intervistati (Europa 51%, mondo 67%). L’efficacia dei siti dei singoli brand risulta in crescita (Italia 2011 pari al 33% vs 2013 pari al 41%; Europa 2011 pari al 45% vs Europa 2013 pari al 51%).

Il 40% degli italiani è, invece, spinto all’acquisto dall’email marketing, che fa registrare, come i siti, una sensibile crescita (Italia 2011 pari al 25% vs Italia 2013 pari al 40%). L’adv legato ai social networks attiva al consumo il 38% degli italiani (Europa 41%, mondo 55%). Questa piattaforma fa registrare in Italia e Europa un trend di crescita rimarcabile (Italia 2011 pari al 22% vs Italia 2013 pari al 38%; Europa 2011 pari al 20% vs Europa 2013 pari al 41%).

Ha dichiarato Roberto Pedretti, Amministratore Delegato di Nielsen Italia, sulla base dei dati emersi dalla Survey Global Trust in Advertising: “L’ecosistema mediatico offre numerose opportunità di contatto con clienti e prospect. Tale varietà comporta per le aziende un’attenta riflessione sugli strumenti da utilizzare in relazione al target e agli obiettivi da raggiungere. La necessaria ottimizzazione che ne consegue non significa semplicemente “scegliere” mezzi e stili, ma sviluppare una coerente strategia di comunicazione che leghi tra loro le differenti piattaforme mediatiche, declinando su ognuna di esse il messaggio nelle sue forme più appropriate: da un lato, cioè, raggiungere un pubblico sempre più frammentato e ‘nomade’, dall’altro progettare contenuti e registri della comunicazione secondo le aspettative del target e le specifiche caratteristiche dei mezzi, così da renderla il più efficace possibile”.

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