Malore in tv a 'La vita in diretta'. Negato il risarcimento a Sposini
Il Tribunale del lavoro di Roma ha respinto l’istanza di Lamberto Sposini di ottenere diversi milioni di risarcimento dalla Rai e dai medici del servizi sanitario aziendale per i danni «gravi e permanenti» riportati in seguito al malore accusato mentre era al lavoro nello studio della trasmissione «La vita in diretta».
Il giornalista si era sentito male nel primo pomeriggio del 29 aprile 2011. I medici della Rai l’avevano soccorso e quindi affidato al 118. Trasportato al Gemelli, Sposini era stato operato d’urgenza alla testa. Dopo che si era rimesso si era rivolto al Tribunale del lavoro chiamando in causa sia la Rai, sia i medici dell’azienda. La prima in quanto responsabile di non avere strutturato il servizio sanitario interno in modo idoneo; i secondi per non averlo assistito in maniera corretta, provocandogli «gravi e permanenti danni alla salute».
Il Tribunale del lavoro di Roma ha però rigettato la domanda, assolvendo la Rai e i medici da ogni responsabilità di quanto accaduto. Le ragioni non sono note, non essendo ancora state depositate le motivazioni. E con ogni probabilità la vertenza non si esaurirà qui: prevedibile infatti il ricorso di Sposini in appello.