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Medicina
Consorzio DAFNE: a Digital For Health le innovazioni del settore healthcare

Si è svolto presso l’Auditorium G. Testori di Palazzo Lombardia a Milano l’evento “Digital For Health” organizzato da Consorzio DAFNE, Community B2B no profit costituita nel 1991 da Aziende Farmaceutiche e Distributori Intermedi del Farmaco, che poi si è estesa e ha abbracciato oggi l’intero ecosistema della salute umana e animale.

Il Convegno ha approfondito temi legati alle tecnologie e alla digital transformation in ambito Healthcare. Daniele Marazzi, Consigliere Delegato del Consorzio DAFNE ha affermato “Il convegno di oggi è il secondo passo del percorso di trasformazione evolutiva che, come Consorzio, abbiamo deciso di inaugurare con l’evento del 2019. Un progetto ambizioso, che ci sta portando a interrogarci sul senso profondo del ruolo che siamo chiamati a giocare, quale soggetto trasversale, plurale ed inclusivo per sua natura rappresentativo dell’intera filiera healthcare. Questo appuntamento annuale - nato con l’obiettivo di accompagnare l’ecosistema nel raccogliere le sfide che la trasformazione digitale propone - si riconferma oggi un’occasione di stimolo e confronto, non solo per i nostri Consorziati ma per tutti gli attori dell’ecosistema esteso della salute”.

L’appuntamento è cominciato con l’intervento di Valentina Pontiggia, Direttore Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano e Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano, i quali hanno affrontato le nuove sfide per la filiera heathcare.

L’Osservatorio ha analizzato la domanda eCommerce B2c in Italia e ha riscontrato come sia cresciuta ampiamente negli ultimi anni: da 16.663 mln € nel 2015 è arrivata a 31.583 mln € nel 2019. L’incidenza dei servizi è pari al 43% del totale, contro il 57% dei prodotti, mentre il comparto merceologico più forte risulta essere quello del food&grocery.

Per quanto riguarda il settore healthcare l’analisi è partita dal censimento degli attori: su 10 distributori healthcare solo 1 ha attivato il servizio che permette di prenotare online e di ritirare in farmacia i prodotti, mentre dei produttori healthcare analizzati, quasi la totalità (il 98%) ha una presenza eCommerce. Sono stati, inoltre analizzati 41 produttori del settore - con un censimento dell’attività online di 612 marchi commercializzati in Italia - ed è stata stilata la classifica dei prodotti più venduti:
- al 44% ci sono i farmaci Otc/Sop,
- a seguire al 27% gli integratori,
- e all’11% cosmetici.


Analizzando poi le iniziative online si è visto come queste riguardino 4 principali modalità:

- la presenza sulla farmacia multicanale (vendita indiretta dei prodotti del marchio, abilitata da una rilevante farmacia multicanale in Italia, con o senza controllo diretto del produttore),
- la presenza sul pure player generalista (vendita indiretta dei prodotti del marchio, abilitata da un rilevante pure player in Italia con Amazon, con o senza controllo diretto del produttore),
- eCommerce con piattaforma “Where to Buy” (vendita indiretta dei prodotti del marchio, abilitata da una qualsiasi piattaforma aggregatrice di siti eCommerce - marketplace, retailer online - attraverso un link diretto dal sito istituzionale del marchio),
- e infine eCommerce su sito proprio (vendita diretta dei prodotti del marchio, con gestione diretta o intermediata da parte del produttore, attraverso un sito proprio con o senza collegamento diretto dal sito istituzionale del marchio).


In conclusione, si evince che i consumatori sono pronti e reattivi alla digitalizzazione dell’offerta healthcare, che risulta quindi in via di sviluppo, ma non controllata direttamente dai produttori: per questo è molto importante costruire una strategia digitale che permetta un maggior controllo del processo e l’abilitazione di modelli di multicanalità online.


Il Convegno Nazionale del Consorzio ha approfondito anche il tema della blockchain e distributed ledger. Valeria Portale, Direttore Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, ha illustrato, innanzitutto, la natura e le caratteristiche delle piattaforme Distributed Ledger: reti di nodi che condividono strutture di dati (registro) distribuite, nelle quali è solo possibile aggiungere informazioni (append-only) sulle transazioni effettuate (scambi di asset digitali) secondo regole condivise dai partecipanti. Per raggiungere il consenso su un’unica versione del registro distribuito e incensurabile, in assenza di fiducia tra gli attori e di un ente centrale, vengono impiegati algoritmi di consenso. Altro concetto fondamentale nel settore è quello dell’Internet of Value, cioè l’insieme di tutte le piattaforme e di tutte le applicazioni di Distributed Ledger, basate su reti digitali di nodi, che abilitano il trasferimento di asset di valore.

Fortunatamente, nel 2019 le aziende hanno iniziato a credere nel settore e ora guardano con grande interesse alle queste tecnologie Blockchain e Distributed Ledger. Anche le istituzioni stanno investendo su questa tecnologia e l’Europa è in prima fila con la European Blockchain Service Infrastructure (EBSI).

Il punto di debolezza del settore è che al momento i protocolli da seguire sono diversi, e quello che viene in aiuto sono proprio gli smart contract, cioè quei progetti che sfruttano la programmabilità per digitalizzare su Blockchain singole parti di processi più ampi, che permettono così di certificare non solo il dato in sé ma anche la anche la modalità con cui avviene il processo. In un contesto così variegato, nella filiera Healthcare diventa quindi fondamentale la tracciabilità dei farmaci, in modo da aumentare la possibilità di risalire al dove e come uno di essi è stato compromesso, una soluzione su cui si stanno sviluppando idee interessante.

Ospite d’eccezione al Convegno Oscar di Montigny, Chief Innovation, Sustainability & Value Strategy Officer in Banca Mediolanum, nonché Fondatore della startup innovativa a vocazione sociale Be Your Essence (BYE), ed esperto di Mega trends e Grandi Scenari, il quale ha sottolineato l’importanza per un’azienda di saper leggere il futuro e fare previsioni realistiche nel lungo termine. Oscar ha infatti affermato che “Quando si pensa al proprio business, bisogna sempre ragionare con mente imprenditoriale, cuore sociale ed agire con sensibilità ecologica. Servono innovatori consapevoli. Servono aziende responsabili del proprio ruolo nel mondo. L’arrivo delle nuove generazioni e l’affiorare di nuovi scenari imporrà al mondo delle imprese un cambio di paradigma: dall‘aspirare ad essere la migliore azienda del mondo all’aspirare ad essere la migliore azienda per-il-mondo”.

L’iniziativa DAFNE Open Innovation e la startup vincitrice
L’impegno di Consorzio DAFNE per l’innovazione digitale nella filiera estesa della salute è confermato anche dall’iniziativa DAFNE Open Innovation, volta a individuare le principali startup attive nel settore Healthcare.

Il progetto, svolto in collaborazione con Polihub, è mirato a individuare le principali startup e scaleup attive nella filiera healthcare, ha decretato la startup BiomimX come vincitrice tra quelle prese in analisi e che si sono distinte per innovatività della realtà, applicabilità dell’innovazione e impatto sulla filiera.

BiomimX è un pioniere nella generazione di modelli predittivi di organi e patologie umane che rivoluzioneranno il modo di testare nuovi farmaci. Integrando la coltura cellulare 3D e la stimolazione meccanica, BiomimX propone la prossima generazione di organi battenti su chip, che porta a modelli preclinici più affidabili, veloci, reattivi e convenienti per lo screening dei benefici e della sicurezza dei farmaci.

Il secondo posto invece è stato designato direttamente durante “Digital For Health” attraverso una votazione fatta in diretta in sala. Ad aggiudicarsi il premio, cioè la possibilità di una giornata con una delle aziende del CdA che si sono dette interessate ad approfondire la soluzione, è Merylo, startup che sta sviluppando un dispositivo innovativo in grado di lavorare direttamente al fianco del paziente, caricando il farmaco nei suoi globuli rossi.

Il core tecnologico è racchiuso nella cartuccia di caricamento, un dispositivo monouso nel quale avviene la procedura di caricamento del farmaco vera e propria. Con questo dispositivo sarà possibile combinare la terapia personalizzata prescritta dal medico con un carrier biologico autologo (Globuli Rossi - GR), senza sconvolgere le pratiche cliniche abitualmente in uso. Il meccanismo di caricamento, basato su effetti biomeccanici, garantisce un’ampia flessibilità, essendo adattabile a quasi tutti i tipi di farmaci chemioterapici, ma anche a diverse tipologie di sostanze.

Daniele Marazzi, Consigliere Delegato del Consorzio DAFNE ha chiuso i lavori dando l’appuntamento al
prossimo anno per i festeggiamenti dei 30 anni del Consorzio.

 

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    Tags:
    consorzio dafne; digital for health; healthcare




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