Il gene Ptx3 può portare a una rivoluzione nella cura del tumore. Dalle ultime ricerche infatti pare che sia in grado di tenere sotto controllo l'infiammazione con un effetto simile a quello degli oncosoppressori. E' Alberto Mantovani (che scoprì negli anni novanta lo stesso gene) che sta conducendo lo studio promosso dall'Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro (Airc). Al lavoro medici e ricercatori dell'Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano) in collaborazione con altri istituti internazionali.
Alcune ricerche hanno messo in evidenza che in diversi tumori (colon, pelle e un tipo di sarcoma) la molecola Ptx3 è come se venisse spenta velocemente. Un processo che innesca una serie di reazioni che favoriscono il tumore. Una volta spenta la molecola in questione il tumore promuove i macrofagi, che promuovono la crescita e l'instabilità genetica. In un organismo sano il Ptx3 produce dunque una proteina con capacità anti-infiammatorie, alcuni tumori riescono però a bloccare questa proprietà e si diffonde l'infiammazione, un' infiammazione che favorisce la crescita del tumore. I ricercatori stanno tentando una sperimentazione su pazienti, finanziata dall'Airc, che ha l'obiettivo di somministrare questa proteina come farmaco in modo da controllare l'infiammazione e aiutare l'organismo a reagire alla neoplasia.