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Medicina
Infezioni mortali da parassiti, la svolta

Uno studio congiunto dell’Università di York, Università di Washington e Università di Glasgow, in collaborazione con il Genomics Institute della Novartis Research Foundation (GNF) e l’Istituto Novartis per le malattie tropicali (NITD), ha permesso di sviluppare un nuovo principio attivo capace di uccidere i parassiti che causano tre malattie mortali poco considerate.

Ci sono tre malattie o infezioni ancora attive e che causano la morte di molte persone ogni anno. Tuttavia, sono malattie ‘tracurate’. E la ricerca aveva bisogno di trovare una soluzione che potesse porre fine all’incidenza di queste patologie tropicali causate da parassiti. Sono la malattia di Chagas, la leishmaniosi e la tripanosomiasi africana umana (nota anche come malattia del sonno). Da sole, queste infezioni colpiscono 20 milioni di persone in tutto il mondo e portano a più di 50mila morti ogni anno.

Ciò che ha permesso agli scienziati di sviluppare una sostanza chimica in grado di combattere gli agenti patogeni che provocano queste malattie, è stata l’identificazione di un enzima comune ai tre parassiti. La sostanza si lega al ‘target’ del parassita e ne impedisce l’attività, si legge in un comunicato di Nature, su cui è stato pubblicato lo studio.

Sono stati oltre 3 milioni i composti chimici, facenti parte della biblioteca chimica Novartis, a essere testati per la loro attività contro i parassiti vivi. Di questi, quello risultato più attivo e potente è stato poi modificato ben 3.000 volte. «E’ un importante passo avanti nella comprensione dei parassiti che causano le tre malattie, permettendo potenzialmente di essere curate – ha spiegato il prof. Jeremy Mottram del Centro di Immunologia e Infezioni presso l’Università di York – Questo progetto per la scoperta di nuovi farmaci in prima fase si sposterà quanto prima verso i test di tossicità nella sperimentazione umana».

Una parte significativa dello studio è stata condotta presso l’Università di Glasgow, dove il dottor Ryan Ritchie e colleghi si sono concentrati sulla tripanosomiasi africana umana, una malattia che si trova nell’Africa sub-sahariana, e che è trasmessa dalla mosca tse-tse. E’ chiamata anche ‘malattia del sonno’, poiché i parassiti infettando il cervello alterano il ciclo del sonno, provocano il coma e la morte delle vittime. La possibilità di trovare un farmaco che agisse contro questa malattia che colpisce il cervello è da sempre una sfida per gli scienziati. Oggi, il team di ricerca ha compiuto un passo avanti utilizzando un modello animale della malattia umana che ha dato ottimi risultati.

«Siamo stati in grado di rilevare il parassita nel cervello utilizzando un sistema di imaging che mostra la presenza di parassiti emettitori di luce geneticamente modificati – sottolinea la dott.ssa Elmarie Myburgh, del Dipartimento di Biologia presso l’Università di York –  Abbiamo poi testato il prodotto chimico sviluppato da Novartis con il nostro metodo di imaging che ha dimostrato che si può ottenere l’uccisione di parassiti nel cervello. Questa è una scoperta molto importante – aggiunge Myburgh – perché i farmaci che sono realmente necessari in Africa sono quelli che uccidono i parassiti nel cervello dei pazienti affetti dalla malattia del sonno».

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