Torna l'ora solare: come evitare l'effetto jet-lag
Dopo sette mesi di ora legale, nella notte fra sabato 25 e domenica 26 ottobre tornerà l’ora solare: alle ore 03.00 si dovranno spostare un'ora indietro le lancette degli orologi. L’ora legale sarà di nuovo in vigore dal prossimo 29 marzo 2015.
"Se per i gufi, i dormiglioni che amano svegliarsi tardi al mattino, si trattera' di godere di 60 minuti di sonno in piu', per le 'allodole', cioe' i mattinieri, significhera' affrontare i fastidiosi sintomi di un 'mini-jet lag'". Lo ha detto all'AGI Liborio Parrino, presidente dell'Associazione Italiana di Medicina del Sonno.
"Spesso si sottovaluta l'importanza del sonno, ma quest'ultimo non e' un bene negoziabile: gli esseri umani sono costruiti per dormire e quando qualcosa interferisce con questa necessita' a risentirne e' tutto il nostro organismo", ha spiegato Parrino. Il passaggio all'ora solare, quindi, potrebbe creare non pochi problemi per molti italiani. "Le allodole abituate a svegliarsi presto la mattina, ad esempio alle sei, da domenica si sveglieranno alle 5. Questo significa - ha detto l'esperto - perdere un'ora di sonno, 60 minuti che il nostro organismo ha bisogno per ricaricarsi". Le conseguenze di questa riduzione di sonno possono durare per diversi giorni.
"Stanchezza, irritabilita' sono i sintomi piu' evidenti - ha sottolineato Parrino - di questo sfasamento, proprio come quelli di un mini-jet lag". Secondo l'esperto, quindi, l'ideale sarebbe premunirsi prima. "Gia' stasera - ha spiegato - consiglio a tutte le allodole di essere un po' gufi. Quindi raccomando di andare a letto un po' piu' tardi per evitare di svegliarsi un'ora prima la mattina".
Se dunque spostare le lancette può dare qualche fastidio, per quanto riguarda i consumi energetici il cambio di orario è davvero un toccasana. Secondo quanto rilevato da Terna, durante il periodo di ora legale, iniziato il 30 marzo 2014, grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia ha risparmiato complessivamente 549,7 milioni di kilowattora (568,2 milioni di kWh il minor consumo del 2013), un valore pari al consumo medio annuo di elettricità di circa 205 mila famiglie.
Nei mesi di aprile e ottobre si è registrato, come di consueto, il maggior risparmio di energia elettrica. Ciò è dovuto al fatto che questi due mesi hanno giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.
In termini di costi, l’Italia ha risparmiato con l’ora legale circa 91 milioni di euro, considerando che per il cliente finale 1 kilowattora è costato, nel periodo in esame, in media 16,54 centesimi di euro al netto delle imposte. Nel dettaglio, a marzo si è avuto un risparmio di 12,6 milioni di kWh, ad aprile di 143,8 milioni di kWh, a maggio di 76,9 milioni di kWh, a giugno di 29,2 milioni di kWh, a luglio di 28,6 milioni di kWh, ad agosto di 30,7 milioni di kWh, a settembre di 79,7 milioni di kWh e a ottobre di 148,2 milioni di kWh.
Dal 2004 al 2014 il risparmio complessivo del Paese è stato di circa 6 miliardi e 720 milioni di kilowattora, pari ad un valore di circa 990 milioni di euro.