Area riformista nasce a Milano. Speranza-Damiano contro Landini
Area Riformista nasce a Milano. Tante facce, tanti esponenti, tanta qualità politica si ritrovano sotto la Madonnina per lanciare da una parte la sfida alla sinistra radicale, e dall'altra la sfida al "pensiero unico" renziano. E quindi, ecco Bersani, Damiano, Speranza, Mauri. A introdurre il consigliere regionale D'Avolio.
A latere della manifestazione, il capogruppo alla Camera Roberto Speranza giudica "un'offesa del tutto fuori luogo", il fatto che il leader sindacale abbia definito la mediazione interna del Pd "una presa in giro. Io ho molto rispetto per chi protesta in queste ore, per chi ha opinioni diverse. Dobbiamo lavorare ad un nuovo rapporto tra politica e soggetti sociali dopo di che - ha aggiunto - il parlamento decide".
"Abbiamo l'opportunità di incidere su questo provvedimento e penso che il lavoro della Commissione - ha spiegato - potrà significativamente migliorare questa delega sul lavoro". È il Parlamento, sottolinea Speranza, che decide le leggi del Paese e dai sindacati "i toni troppo aspri che abbiamo ascoltato in questi giorni non aiutano neanche le battaglie giuste. Dobbiamo lavorare per un nuovo rapporto tra politica e soggetti sociali". Sulla stessa linea di Speranza anche Cesare Damiano, ex ministro e parlamentare Pd:"Rispetto Landini e pretendo rispetto. Non vanno contrapposti i luoghi di discussione - ha detto rivendicando i risultati raggiunti non solo sul reintegro nel caso di licenziamenti disciplinari -. Il sindacato fa il suo mestiere e noi ne facciamo un altro. Landini ha il diritto di dire quel che vuole. Penso che le sue parole siano state inappropriate. Non scendo a quel livello polemico".
E Pierluigi Bersani? Per l'ex segretario del Pd "non ce n'è nessun bisogno, per fare le riforme bisogna parlare con tutti, ma non c'è ragione di legarsi a una formula che sia un patto. Dalla convergenza con Forza Italia sulle riforme può venire fuori alla lunga una idea sbagliata che si può creare un trasversalismo paludoso che lascia ai margini quelli che urlano. Non può funzionare così un paese". Poi l'affondo: "Non c'è una persona che non abbia notato che la Borsa il giorno del rinnovo del Patto ha segnato il -2,9%, Mediaset invece +6%. Se funziona così allarghiamolo a tutte le imprese...".