Cristiani ortodossi, greci, romeni, nobili e non, uniti nel nome di Bisanzio
La visita a Milano della massima autorità della Chiesa Ortodossa italiana, ovvero del rappresentante del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, Gennadios Zervos, Arcivescovo Metropolita d'Italia e Malta, è stata anche occasione per una riunione delle famiglie nobili, italiane e straniere, di origine bizantina. Presso la Chiesa di Santa Maria Podone nella centralissima piazzetta Borromeo (di fronte allo storico palazzo dei principi milanesi) si sono così riuniti personaggi dai più roboanti nomi e cognomi come i principi Ezra e Maddalena Foscari Widmann Rezzonico Tomassini Paternò Leopardi ed i principi Roberto e Maria Laura Spreti Griffo Focas di Cefalonia, Giovanni Angelo Paleologo Mastrogiovanni di Bisanzio (cosi alla anagrafe repubblicana), Loris Castriota Skanderbegh d'Albania, Irakli Bagrationi Imereli di Georgia (rappresentato dalle nobildonne caucasiche Lali Panchulidze e Maya Bubashvili), Peter Cantacuzino di Valacchia, Moldavia e Transilvania (presenti i romeni Claudiu Cocan, sacerdote ortodosso, e la baronessa Lucia Chelcea di Balie Herculane), l'Archimandrita Teofilatto (coordinatore delle comunità ortodosse ambrosiane) e Padre Ambrogio (promotore della scientifica Accademia di Studi Bizantini), il Console di Romania, Iulia Adriana Cupsa Kiseleff, il duca imprenditore serbo-greco Costantino Agelasto Sevastopolo. Due giorni di incontri culturali e spirituali alla riscoperta delle tradizioni bizantine e della comune identità cristiana ortodossa. Non sono mancate anche le autorità locali come il consigliere Gianpaolo Berni Ferretti di Castelferretto, attivissimo leader locale di Forza Italia, il magistrato Elisabetta Macrina ed il Colonnello Stefanno Manni di Isola di Torre Maina. "Nella sola Milano e Provincia vi sono oltre centocinquantamila cristiani ortodossi, copti e orientali, con le loro comunità nazionali e tradizioni. E Milano è anche la città romana dell'editto del Santo Imperatore Costantino, e in suo ricordo vi è ancora la grande statua alle Colonne di San Lorenzo" sottolinea Antonio Imperatore, cittadino italiano ma religioso fedele al Patriarcato di Mosca, promotore di un coordinamento culturale fra le diverse comunità ortodosse presenti in Lombardia.
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