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Milano
Caso camici, Fontana: non credo ci sia giustizia a orologeria

Caso camici, Fontana: non credo ci sia giustizia a orologeria
 

"Non credo a una giustizia ad orologeria, ad orologeria al limite sono stati certi articoli": cosi' ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana intervistato dal TgR Lombardia. "La giustizia - ha aggiunto - deve svolgere il proprio compito e accertare la verita'. Ci mancherebbe altro". 

 

Caso camici: Fontana, usato scudo rispettando leggi
 

"Mia mamma e mio papa' hanno lavorato tutta la vita e quando mamma e' morta ho deciso, rispettando le leggi di questo Paese, di utilizzare lo scudo che un governo di centro sinistra aveva deciso di offrire": cosi' il presidente della regione Attilio Fontana ha parlato del suo conto svizzero, entrato nella vicenda della fornitura di camici per cui il governatore e' indagato.

 Fontana ha poi ribadito quanto detto nell'aula del Consiglio regionale ieri: "Non sapevo dell'esistenza di questo contratto, ne sono venuto a conoscenza solo il 12 maggio, io ho semplicemente partecipato a questa fase, quella in cui ho chiesto di trasformare la vendita in donazione". "Ho chiesto a mio cognato la disponibilita' a trasformare il contratto, lui ha detto di si e a quel punto ho deciso di contribuire nella donazione". 

 

Camici Lombardia, Fontana: Non mi dimetto, Regione non ha pagato 1 euro
 

Dimissioni? "Scherza? Di benzina nel serbatoio ne ho tantissima, anzi devo accelerare per consumarla un po'". Così il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in un'intervista a 'la Repubblica'. I magistrati "devono svolgere il proprio compito e accertare la verità. Ci mancherebbe altro", chiarisce a proposito dell'inchiesta sulla fornitura di camici, in cui è indagato per frode in pubbliche forniture, da parte della Dama Spa, azienda del cognato Andrea Dini. "Ritengo che Aria - aggiunge - abbia svolto bene il suo lavoro. Chi non comprende il livello di gravità ed emergenza nella ricerca spasmodica di presidi per medici e infermieri, o è stupido o è in malafede. Inoltre ricordo che tutti gli acquisti svolti in quella fase erano in regime di emergenza e seguivano procedure eccezionali tali da non richiedere la sottoscrizione del patto di integrità. Glielo dico ancora una volta. Deve essere chiaro a tutti che in quei giorni contavano i minuti e quindi ogni elemento che portava ritardi nella procedura metteva a rischio vite umane". "L'elemento più importante e che nessuno sottolinea è che la Regione Lombardia - sottolinea Fontana - non ha tirato fuori un euro. E se questo è accaduto è perché io ho fatto rilevare la inopportunità di quella situazione".

 

 

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