Cl si ritrova a Villa Torretta. E punta su Tempi per ricostruirsi. Inside

di Fabio Massa
Che cosa succede al progetto politico di Comunione e Liberazione? Esiste ancora qualcuno in grado di prenderne le redini? Sono queste le domande che agitano un movimento che è sì ecclesiale ma ha anche un "braccio" politico non indifferente. Una sola cosa è certa: l'era di Formigoni è finita. Esperienza chiusa, terminata. Anche un po' "rinnegata", almeno da alcuni. Tuttavia Cl esiste ancora. La maggior parte dei consiglieri regionali è ancora di Cl. La gran parte delle truppe locali nelle province lombarde del Pdl è ciellina. Il presidente del consiglio Raffaele Cattaneo è ciellino. Per non parlare dei manager in tutte le aziende partecipate e controllate. Insomma, il "corpaccione" degli unici veri eredi della balena bianca c'è, esiste e resiste. E dopo la dipartita del Celeste, rintanato in commissione Agricoltura al Senato, vorrebbe capire chi porterà avanti il verbo di don Luigi Giussani nell'azione politica di tutti i giorni. Quindi, la parola d'ordine è riorganizzarsi.
Un primo passo in questa direzione, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, è avvenuto a Villa Torretta, dove si è ritrovata la nomenklatura ciellina, presente anche Gaetano Quagliarello, ministro per le Riforme. Il movimento è spaccato tra chi pensa che la soluzione sia legata all'ascesa di Maurizio Lupi, che è sempre stato "la minoranza interna" rispetto alla maggioranza formigoniana e chi pensa invece che siano Giancarlo Cesana e Giorgio Vittadini a doversi far carico dell'operatività di Cl. I due sembrano però su posizioni rigorosamente ecclesiali. In particolare Vittadini ormai da anni non si occupa più di "potere" ma solo di spiritualità.
Se la questione dei nomi non si è ancora risolta, pare invece chiara la strategia mediatica del movimento, che vorrebbe ricostituirsi intorno a un giornale, esattamente come fu per Il Sabato, settimanale che venne pubblicato dal 1978 al 1993 e che lanciò personalità come Fiorenzo Tagliabue (oggi capo della compagnia di comunicazione Sec), Robi Ronza (organizzatore del Meeting per anni), Roberto Formigoni, Paolo Sciumè (avvocato di grido), ma anche giornalisti come Renato Farina, Paolo Liguori e Alessandro Banfi. Questa volta il "veicolo" del cambiamento ciellino dovrebbe essere Tempi, il periodico diretto da Luigi Amicone. Verrà costituita la Fondazione Tempi, per lanciare nuove iniziative. In più, l'intenzione è di articolare il settimanale sul territorio, con una particolare attenzione a Milano e alla sua provincia. In attesa che un leader forte porti il messaggio di don Gius nella schizofrenica politica del Terzo Millennio.
@FabioAMassa