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Milano
Como,prete accoltellato a morte, era stato multato per aver sfamato senzatetto
Don Roberto Malgesini

Prete accoltellato a morte a Como, aggressore si costituisce

Un prete di 51 anni, don Roberto Malgesini, e' stato accoltellato e ucciso questa mattina in piazza San Rocco, a Como. L'aggressione e' avvenuta poco dopo le 7. Il sacerdote e' stato trovato a terra, con ferite di arma da taglio, nella strada accanto alla chiesa. Poco distante gli uomini della scientifica hanno ritrovato un coltello sporco di sangue. L'autore del delitto si e' costituito alla polizia. Ma il movente del gesto e' ancora sconosciuto. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile della polizia. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Como. Don Roberto Malgesini eraconosciuto in citta' per il suo impegno a favore degli migranti. A sferrare le coltellate mortali sarebbe stato un cittadino straniero senzatetto con problemi psichici. Il sindaco di Como, Mario Landriscina ha annunciato la volonta' di proclamare il lutto cittadino, per la tragica morte di don Roberto Malgesini.

Don Roberto era stato multato per avere distribuito la colazione ai senzatetto in città 'sfidando' le regole imposte dalla giunta di centrodestra, guidata dal sindaco Mario Landriscina. Alla fine dell'anno scorso, quando il primo cittadino, aveva vietato  la distribuzione di alimenti ai poveri tra le proteste della Caritas, Don Roberto e altri volontari avevano continuato a sfamarli e la polizia Locale gli aveva inflitto una multa, poi 'archiviata'. "Non aveva reagito - ricorda chi gli stava vicino - niente commenti, né interviste". 

 

Prete ucciso, direttore Caritas: "Martire non capito da citta'"

Don Roberto Malgesini "era una persona mite, ha votato tutta la sua vita agli ultimi, era cosciente dei rischi della sua missione. La citta' e il mondo non hanno capito la sua missione". Lo dice all'AGI Roberto Bernasconi, direttore della Caritas. Malgesini seguiva proprio per la Caritas le situazioni di poverta' piu' estrema in citta'. "Questa tragedia - prosegue - e' paragonabile a un martirio, voleva trasmettere un messaggio cristiano attraverso la vicinanza a queste persone. E' una tragedia che nasce dall'odio che monta in questi giorni ed e' la causa scatenante al di la' della persona fisica che ha compiuto questo gesto. O la smettiamo di odiarci o tragedie come questa si ripeteranno. Spero che questo suo martirio possa contribuire allo svelenamento della societa'".

Bernasconi fa riferimento anche a delle "contrapposizioni" nate sul tema dei poveri a Como "che fanno perdere la razionalita'", precisando di non riferirsi pero' al gesto dell'assessora che, nei giorni scorsi, ha tolto una coperta a un senzatetto ("Non c'entra nulla"). "Mi riferisco a chi usa queste persone per portare avanti dei discorsi che sono personali per cui non e' che fanno il bene di queste persone. Va messa al centro la persone per quello che e', come faceva don Roberto". "Il mio ricordo personale e' di questi ultimi 15 giorni che ho trascorso in ospedale per problemi miei di salute. Veniva tutti i giorni a trovarmi, solo per un saluto e assieme abbiamo risolto un paio di casi, io davo indicazioni e lui era la 'mano'. Non aveva subito minacce, c'erano solo le fatiche solite che ci sono quando ci si occupi di queste persone". 

Il don aveva procurato un avvocato al suo omicida

Don Roberto Malgesini aveva procurato un avvocato al cittadino tunisino che l'ha ucciso per far fronte ai diversi procedimenti penali in cui era coinvolto. E' quanto apprende l'AGI da fonti investigative. A quanto risulta, l'uomo aveva condanne definitive per maltrattamenti in famiglia ed estorsione ed era stato accusato anche per furti e rapine. Regolare dal 93 al 2014, ha poi perso il lavoro, e si e' separato dalla moglie. In quel momento e' diventato irregolare per via dei reati che hanno determinato due decreti di espulsione, entrambi non eseguiti. Uno, quello del 2018, non eseguito perche' impugnato, e l'altro dell'aprile 2020 per il Covid.

 

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