A- A+
Milano
Expo, Bracco rinviata a giudizio: "Case e barche sui conti delle società"

Il vicepresidente di Confindustria e presidente di Expo spa, Diana Bracco, e' stata rinviata a giudizio dal gup di Milano nell'ambito dell'indagine che la vede accusata di un'evasione fiscale da oltre un milione di euro e appropriazione indebita. Il processo comincera' il 16 marzo davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano.

L'ACCUSA: BARCHE E CASE CONTABILIZZATE NEI BILANCI DELLE SOCIETA' - Il gup Alessandro Santangelo ha rinviato a giudizio anche i due architetti di fiducia dell'industriale, Marco Isidoro Pollastri e Simone Adele Calcinaghi, titolari dello studio di progettazione Archilabo di Monza. Ha inoltre accolto la richiesta di patteggiamento presentata dal presidente del cda di Bracco Real Estate, Pietro Mascherpa, che esce dal procedimento con una pena di sei mesi di carcere convertiti nella sanzione pecuniaria di 45mila euro. Poiche' la societa' ha sanato le sue pendenze col fisco, il gup ha disposto il dissequestro di circa un milione e 42mila euro, che erano stati sequestrati nei mesi scorsi dalla Guardia di Finanza. La somma e' pari all'importo della presunta evasione. Secondo le accuse, la frode fiscale sarebbe stata realizzata abbattendo l'imponibile attraverso fatture per spese personali, come la manutenzione di barche o case in celebri localita' turistiche, da Capri alla Provenza, fatte confluire sui bilanci delle societa' del gruppo Bracco. In sostanza, la presidente di Expo avrebbe contabilizzato nei bilanci di alcune sue societa' spese di natura personale attraverso false fatturazioni. I fatti contestati riguardano i periodi di imposta dal 2008 al 2013. Oggi, il gup ha respinto le eccezioni territoriali delle difese a favore delle citta' di Bergamo o Asti dove sarebbero state pagate le prime fatture utili a stabilire il luogo della presunta commissione dei reato

LA DIFESA: "NESSUNA FRODE FISCALE" - "Ci difenderemo nel processo. Non c'e' stata alcuna frode fiscale". E' il commento dell'avvocato Giuseppe Bana, legale di Diana Bracco, al rinvio a giudizio dell'imprenditrice per presunta frode fiscale. "Sono contestazioni - ha aggiunto il legale - inerenti l'attivita' di impresa di fatture, situazioni non rilevanti sotto il profilo penale e gia' risolte con l'Agenzia delle Entrate". “Il Giudice dell’Udienza Preliminare, Alessandro Santangelo, ha ritenuto”, ha ulteriormente spiegato l'avvocato Giuseppe Bana,  “che le questioni a lui sottoposte non potessero essere risolte in questa fase preliminare del procedimento, ma andassero demandate al vaglio dibattimentale, che prevede un ampio contraddittorio tra le parti.  Ancora una volta, comunque, ribadisco che la vicenda esula dall’accusa di falsa fatturazione, vertendosi semplicemente in un’ipotesi di non inerenza di alcuni costi all’attività aziendale. E a questo riguardo già lo scorso anno si era risolto il contenzioso in oggetto con un ravvedimento operoso presso l’Agenzia delle Entrate. I fatti oggetto di contestazione non hanno dunque rilevanza penale”.

Tags:
diana braccoexpo







Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.