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Fisco, consulente di Milano froda 200 imprese: danno erariale da 40 milioni

Fisco, consulente di Milano froda 200 imprese: danno erariale da 40 milioni


Scoperto un vasto sistema di indebite compensazioni con crediti fittizi con un danno all'Erario per oltre 40 mln di euro. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano ed i funzionari del Settore Contrasto Illeciti dell'Agenzia delle Entrate, attraverso l'esecuzione di articolate indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno portato alla luce un complesso schema fraudolento basato sull'apparente possesso di crediti d'imposta di fatto inesistenti, utilizzati per compensare debiti di soggetti terzi, attraverso lo strumento dell'accollo del debito. Questo istituto, previsto dallo Statuto del contribuente, non puo' essere peraltro utilizzato per versamenti tramite compensazione. l'operazione, denominata "Tax Offset" ha permesso di accertare debiti d'imposta compensati con crediti inesistenti.

Oltre 200 imprese interessate dal meccanismo fraudolento


Il meccanismo fraudolento, che ha interessato oltre 200 imprese operanti sull'intero territorio nazionale, e' stato ideato da una consulente di Milano, M.M., che, con la collaborazione del coniuge F.D. e di ulteriori professionisti, si accollava direttamente, ovvero attraverso due societa' alla stessa riconducibili, i debiti d'imposta delle imprese accollate, procedendo poi a compensarli in F24 con crediti inesistenti, a fronte di un compenso mediamente pari al 70% del valore nominale dei crediti. Gli approfondimenti investigativi hanno evidenziato la natura assolutamente simulata dei crediti utilizzati nelle indebite compensazioni. In taluni casi, a testimonianza del comportamento spregiudicato tenuto dall'indagata, i crediti fittizi utilizzati in compensazione risultavano riferibili ad anni d'imposta antecedenti la costituzione stessa delle societa' che ne vantavano la formale titolarita'. In capo alle imprese accollate ne e' derivata una situazione di irregolarita' fiscale e contributiva dovuta agli omessi versamenti superiori a 40 milioni di euro, oltre al danno connesso all'esborso di quanto pattuito nei contratti di accollo a favore degli ideatori della frode.

La coppia stava per fuggire alle isole Cayman


Le indagini hanno permesso di intercettare una quota significativa dei flussi finanziari distratti dagli indagati, transitati sul conto corrente della principale societa' utilizzata nel disegno criminoso, costretta al fallimento. E' stata eseguita, pertanto, la misura degli arresti domiciliari nei confronti dell'ideatrice del sistema fraudolento, in procinto di allontanarsi dall'Italia per trovare riparo nelle Isole Cayman, nonche' del coniuge F.D. Nel complesso, sono stati contestati a 9 soggetti i reati previsti dalla Legge Fallimentare, eseguendo sequestri preventivi finalizzati alla confisca di beni immobili, autovetture, imbarcazioni, conti correnti e quote societarie per un importo complessivo pari ad oltre 4,5 milioni di euro

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