Il Cie di via Corelli? Pasticcio Bossi-Fini
di Gabriele Ghezzi,
vice Presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Milano e Consigliere Comunale PD
Penso sia utile fare un poco di chiarezza su quanto emerso dalla visita degli avvocati della Camera Penale di Milano presso il CIE di Via Corelli.
I CIE e i CARA (Centro Accoglienza Rifugiati Asili) sono presenti in tutti i paesi europei, essi rappresentano la vera architrave della politica migratoria europea indirizzata a governare l'immigrazione irregolare.
L'Unione Europea, attraverso questi centri, impone ai paesi membri garanzie precise al fine di essere in grado di espellere i clandestini.
Sono le modalità operative nella gestione della permanenza degli extracomunitari irregolari l’unica competenza che gli stati membri devono assolvere in modo autonomo.
Detto questo appare aleatorio proporre la chiusura sic e sempliciter dei centri in questione, meglio sarebbe introdurre un nuovo dispositivo legislativo che sostituisca in toto la legge 286/98, la c.d. "Bossi/Fini".
Sarebbe opportuna una legge che abbia quella necessaria flessibilità d'applicazione e che contempli le variabili della politica migratoria; norme che considerino un grado di applicazione e di operatività omogenea con altri paesi europei, frutto di indicazioni univoche.
Ripensare ad una nuova legge consentirebbe di affrontare il fenomeno migratorio con strumenti più idonei e di maggiore sensibilità sociale e comunitaria.
E’ necessaria una vera e propria democratizzazione dei procedimenti, svincolando in primis la Polizia di Stato dall'incombenza prettamente amministrativa e burocratica affidando alla stessa un mero compito di controllo.
Cancellare una legge che i sodali di De Corato ci hanno lasciato in eredità e che è una vergogna per il nostro paese è più che una priorità, pensare di poterlo fare chiedendo periodicamente la chiusure dei CIE è una strategia fallibile.