L'allarme di don Rigoldi sul carcere Beccaria: "Sta andando in pezzi"
Un nuovo direttore, almeno una decina di agenti penitenziari e, "urgentissimo, parlare di ció che avviene dei tanti che, appena usciti, finiscono nel nulla". Sono le esigenze maggiori del carcere minorile Beccaria spiegate dal suo cappellano don Luigi Rigoldi, interpellato stamani a radio popolare sulla situazione.
"Quando il personale è stressato una roba da nulla diventa dramma: oltre ad un nuovo direttore sono necessari qualche agente in piú e il tempo di fermarsi a ragionare sulla loro formazione" ha aggiunto, spiegando che invece "gli spazi ci sono, anche se da sistemare".
"Metà della struttura sta andando a pezzi, non si riesce ad andare in chiesa, andare in portineria è pericoloso, le camere dei ragazzi sono brutte e il cortile un letamaio- ha concluso - ma il problema più grosso è 'il fuori': a fare il disoccupato a Quarto Oggiaro si sa cosa si rischia". Con Fondazione Cariplo in tal merito c'è un progetto per intercettare "i tanti spariti appena usciti. Parlare di questo problema è urgente".