Uno scivolone. Non c’è altro modo di considerare la parziale retromarcia di Roberto Maroni sul fronte vaccinazioni. Il governatore lombardo, dopo aver guidato l’offensiva nazionale per garantire a tutti i ragazzi della regione, di essere vaccinati, superando così le titubanze e la pericolosa spinta dei 5 Stelle, ha dovuto subire il dictat leghista del presidente veneto Luca Zaia.
E così, una bella pagina della sanità lombarda, rischia di trasformarsi in una farsa. Maroni spiega che non fa ricorso contro la decisione del governo sulle vaccinazioni “perché l’ha già fatto il Veneto”, ma chiede di modificare il decreto, “soprattutto per quanto riguarda le sanzioni”. Uno scivolone per Maroni, uomo delle istituzioni.
Mario Rossi