Mariani, l'editore di Radio Lombardia: "Mi candido a Seregno"
di Fabio Massa
Tiziano Mariani, imprenditore nel campo assicurativo ed editoriale (possiede Radio Lombardia, che sta sopravvivendo alla grande crisi del settore con la sua qualità), ha deciso di candidarsi sindaco nella città-gioiello della provincia di Monza e Brianza, quella Seregno nella quale sta per finire il lungo regno di Giacinto Mariani. Ad Affaritaliani.it rivela: "Mi candido sindaco perché sono indignato dagli scandali e dal malaffare che inquinano la politica. Per questo penso che ci si debba mettere a capo della città di Seregno con il piglio del capofamiglia, che sacrifica tutto per i propri figli, che sono i cittadini"... INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Tiziano Mariani, partiamo dal fondo. Lei ha già avuto un'esperienza politica.
Sì. Vent'anni fa. Finì nel periodo di Tangentopoli.
Lei fu coinvolto?
Se per coinvolto intende che ebbi qualunque tipo di responsabilità o condanna, la risposta è no. Però mi tirarono dentro l'inchiesta, questo sì. E sa come andò a finire?
Come?
Prosciolto nel merito con formula liberatoria. Proprio quella vicenda mi diede la possibilità, pur nel grande dolore che l'essere accusato ingiustamento comporta, di combattere una battaglia per il diritto di tutti. Io sono infatti l'oggetto della famosa sentenza 5525, un numero "mitico" per gli avvocati. Sono riuscito infatti a vincere una battaglia contro alcuni quotidiani che in Rete avevano ancora il mio coinvolgimento nella vicenda ma non l'assoluzione. Insomma, il mio caso ha fatto giurisprudenza. Dico di più: la battaglia per i diritti va avanti alla Corte Europea di Strasburgo per violazione del diritto all'equo processo. Io non mi fermo mai.
Sembra lo slogan della sua Radio.
E' una cosa nella quale credo molto.
Ma lei non si ferma mai per andare a destra o a sinistra? La sua proposta politica di quale estrazione è?
E' di estrazione civica. Guardi, io amo Seregno. Partiamo da questo presupposto. Proprio per questo, di fronte a una politica sempre più cattiva, piena di malaffare e scandali, non ho potuto far altro che indignarmi. Ma è possibile che in Italia ci sia solo Mafia Capitale e cose del genere? Allora ho detto basta: è il momento di reimpossessarci dell'amministrazione di Seregno
secondo i principi del buon padre di famiglia. Occorre una svolta prima ancora che sulle persone, sul modo di pensare la politica locale: deve tornare ad essere un servizio, non una occupazione lautamente remunerata
Riferimenti a qualcuno?
Purtroppo sempre di più la politica vive di persone che la fanno per esclusivo interesse personale e da gente impreparata. Questa cosa deve finire.
Delineiamo un programma per Seregno.
La nostra città è una "nobile decaduta". Per prima cosa vanno tutelate le ricchezze che ancora abbiamo e che qualcuno vorrebbe svendere con accordi affrettati che infatti nascono, come i gattini della favola, già ciechi rispetto al futuro dei nostri figli. AEB-Gelsia non può essere svenduta in fusioni azzardate e frettolose. Poi penso che si debba puntare fortemente sulla sicurezza, sulla tassazione locale a tutela del tessuto artigiano e sulla valorizzazione della cultura. E sull'eliminazione impietosa della casta. Basta con questa gente che vuole solo un posto di lavoro ben remunerato. La politica si fa per passione.
Non ha risposto alla domanda sullo schieramento di destra o di sinistra.
Non ho risposto perché questa è una lista di cittadini. Noi per Seregno è una lista civica fatta da gente di buona volontà, onesta e desiderosa di contribuire all'amministrazione della cosa pubblica. Un marciapiede non è ne di sinistra ne di destra: quello che conta è che sia fatto bene.
@FabioAMassa