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Milano
Maroni: "Dimettermi? No, mi ricandido: io, unico simbolo a destra"
Roberto Maroni

Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che in campagna elettorale aveva caricato di significato politico la sfida di Milano, adesso dovrebbe dimettersi. Lo chiede il segretario lombardo del Pd Alessandro Alfieri, che oggi ha tenuto una conferenza stampa post voto. E ha ricordato come Maroni "aveva detto a chiare lettere che se Renzi avesse perso la sfida di Milano doveva andare a cosa. Il ragionamento vale al contrario - sottolinea -. Maroni perde a Milano. A questo punto deve essere conseguente e dare le dimissioni. Il modello lombardo e' fallito. Se gli rimane un minimo di coerenza politica deve lasciare il campo".

La sconfitta milanese secondo Alfieri "certifica la fine del modello lombardo, che mette dentro tutto da Salvinia Lupi. Questo modello Maroni ha cercato di esportarlo anche a Varese mettendoci la faccia (candidandosi come capolista della Lega) e ha preso un doppio schiaffo non solo per le poche preferenze ottenute al primo turno, ma per la sconfitta al secondo turno per il successo di Galimberti" il candidato del centrosinistra. La ricetta di questo risultato e un grande impegno del Pd, spiega il segretario lombardo. "Se vedo somiglianze tra Milano e Varese - continua - e' che il Pd ha messo in campo una campagna senza precedenti, mostrando che c'e' ed e' in salute". Infine un messaggio chiaro anche a Maurizio Lupi: "dovrebbe decidere da che parte stare o con il governo delle riforme a livello nazionale o con Maroni"

MARONI/1: "VARESE BRUCIA, MA SIA DA STIMOLO" - La sconfitta del candidato sindaco del centrodestra a Varese, nella 'roccaforte della Lega', e' quella "che brucia di piu'". Lo ammette il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che tuttavia vede "il bicchiere mezzo pieno". "E' uno stimolo - spiega Maroni - per la nostra sezione storica della Lega di Varese ad avviare anche un ricambio. La vedo positivamente. Stasera in riunione di sezione diro' queste cose. Parte la sfida per una nuova fase". A Varese, dove Maroni era capolista della Lega spiega che si era "candidato per amore della" sua citta' "ma dopo 23 anni di governo la sconfitta ci sta. E' successo anche a Torino, e' una questione psicologica".

MARONI/2: "DIMETTERMI? NO, MI RICANDIDO: SONO L'UNICA BANDIERA LOMBARDA DEL CENTRODESTRA" - Sulla richiesta di dimissioni, Maroni rilancia e conferma la sua intenzione a ricandidarsi alla guida della Regione Lombardia nel 2018. Maroni ha risposto in dialetto 'amo''? e cioe' 'ancora' a chi chiedeva se aveva intenzione di lasciare il posto. E ha difeso il modello Lombardia, che funziona se c'e' il candidato giusto. "Non ci ripenso(sulla ricandidatura nel 2018, ndr) anzi, queste sconfitta a Milano e a Varese, anche se poi c'e' stata la vittoria in tanti altri posti - spiega Maroni - mi riempie di maggiori responsabilita' perche' adesso io rimango sostanzialmente sul piano istituzionale l'unico rappresentante istituzionale del centrodestra di un certo livello in Regione Lombardia quindi la bandiera devo tenerla alta". "Ormai sono l'unica bandiera del centrodestra rimasta in Regione - insiste -, l'unica bandiera istituzionale. Io sono l'esempio vivente di un sistema Lombardia che ha funzionato se c'e' il candidato giusto".

MARONI/3: "PARISI E ALBERTINI? GENIALI..." -  Il governatore ha quindi commentato anche il ballottaggio milanese: Riferendosi a Stefano Parisi, ha affermato: "Non puoi fare il candidato di una coalizione e dire 'non c'entro niente con i partiti', li devi valorizzare, altrimenti non funziona. Per far politica devi essere un politico". "Se tu - aggiunge - candidato di una coalizione dici 'non voglio i partiti' e li attacchi poi non puoi pretendere che la coalizione sia vincente". "Anche Albertini - ricorda - che ha detto 'la Lega non conta niente'. Ha fatto un tweet, due giorni prima del ballottaggio per dire questa cosa, e' una genialata". "Io sto ai fatti - sottolinea Maroni - il modello Lombardia con un candidato presidente, il sottoscritto, politico che riconosce la forza dei partiti, ha vinto; il modello Lombardia con uno che spara addosso ai partiti ha perso, questa e' la realta'. Dunque, non e' vero che il modello Lombardia non funziona".

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