Mostra/ Paul Klee: tra satira, fantasmi e “notturni”
Presentata questa mattina al Centro Culturale Svizzero di Milano la grande mostra “Paul Klee. Teatro Magico” che si terrà dal prossimo 26 gennaio alla Fondazione Antonio Mazzotta.
Completa la collaborazione lombarda per questa rassegna dedicata all’artista, particolarmente caro alla Fondazione che trent’anni fa organizzò le prime esposizioni in Italia - a Milano, Verona, Bologna e Roma - che vede impegnati Provincia, Regione e Comune.
“Non è una mostra monografica - afferma Gabriele Mazzotta, presidente della Fondazione - bensì un percorso ‘teatrale’, tematico e interdisciplinare attraverso le dimensioni del fantastico elaborate dell’artista-mago: la satira e la comicità, il ‘notturno’, i demoni e i fantasmi”.
Più di cento le opere che saranno esposte, accompagnate da 50 lavori di Goya, Piranesi, Daumier, Kubin e altri con lo scopo di confrontare l’iconografia di Klee con l’arte di grandi protagonisti del linguaggio fantastico.
Spielende Fische (Miniaturartig) / Pesci che giocano (miniaturistico), 1917
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L’obiettivo della rassegna: “Cercare qualcosa di nuovo rispetto alle mostre precedenti impostate più in senso cronologico - ha dichiarato la curatrice Tulliola Sparagni – e analizzare Klee in base alle relazioni con l’arte e l’atmosfera del fantasistico”.
La mostra seguirà tre tappe stilistiche partendo dai primi lavori del 1903 fino al 1940, anno in cui il sessantenne pittore svizzero morì. Nei primi dieci anni di attività l’artista si dedicò al filone grafico e la prima opera esposta, "Il comico", un’acquaforte su zinco, rappresenta l’ideologia kleeiana di un’arte mai impostata su una verità unica: l’uomo per lui non era uomo se non aveva anche una maschera.
I quadri e i colori appariranno verso il 1914 e da allora parallelamente Klee approfondirà i suoi interessi per il teatro e la musica che saranno fonti di ispirazione per il suo mondo fantastico: polifonie di linee e di colori animeranno le sue tele. Nella cerchia dei suoi familiari e amici, ma anche tra le persone anonime che lo circondavano, tendeva riconoscere dei personaggi teatrali e così li rappresentava. Il figlio diventava allora un Giovane Pierrot e la moglie una Gretel imprecante; ma si appropriava anche di figure tratte dal teatro e dall’opera, passando da Molière, a Shakespeare fino a Wagner. Esperto violinista che per timidezza non accettò mai di esibirsi in pubblico, Klee ebbe modo di suonare con i più insigni musicisti dell’epoca e l’assidua pratica di interpretazione musicale incise profondamente sull’elaborazione estetica e sulla concezione creativa. Proprio infatti dal concetto di polifonia egli ravvisò una delle vie maestre per aumentare ed arricchire le facoltà strutturali della pittura, come nei famosi cicli delle fughe dei quadrati magici e delle scacchiere: figure geometriche in colori variabili, dislocate secondo serie e combinazioni, ritornano insistentemente come il tema di un contrappunto.
PualL Klee nel 1925
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Bildnis eines Gelehrten / Ritratto di uno studioso, 1930 |
Gallery |
Simonetta M. Rodinò
“Paul Klee. Teatro Magico”
Fondazione Mazzotta
Foro Buonaparte, 50 - Milano
Durata: dal 26 gennaio al 29 aprile 2007
Orari: 10-19:30 - martedì e giovedì 10-22:30
Ingressi: intero € 8,00 - ridotto € 5,50
Per informazioni tel. 02.878197/02.878380
informazioni@mazzotta.it
Catalogo Edizioni Gabriele Mazzotta



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