Pollastrini (Pd): "Sostegni alle regionali? Non sono una signora delle tessere"

di Fabio Massa
Barbara Pollastrini, parlamentare del Pd, trionfatrice delle parlamentarie, in un'intervista ad Affaritaliani.it dice la sua sul caso Mps: "Se c'è stata ingerenza politica? Io penso che il sindaco Ceccuzzi avesse mostrato che qualcosa doveva cambiare". Poi, sulle Regionali: "Il mio sostegno a un candidato? Non sono una signora delle tessere, porto sempre più candidati". I sondaggi? "Risultato straordinario il fatto di aver recuperato 20 punti negli ultimi tre anni"
Onorevole Pollastrini, iniziamo dalle indagini sui consiglieri di sinistra al Pirellone.
Mi ritrovo nelle parole di Ambrosoli. Fiducia nelle competenze della magistratura, rispetto delle garanzie e massima severità. Mi sembra che lui abbia aggiunto anche l'impegno a cambiare le regole.
Ma non sarebbe imbarazzante per il Pd avere qualche spesa in disordine?
Le informazioni che abbiamo sono parziali. Ripeto: la posizione di Ambrosoli mi sembra condivisibile. Aggiungo però che questa destra non si può permettere di alzare troppo i toni e i polveroni. Noi reagiremo. C'è una differenza tra chi ha dovuto sciogliere il governo della Regione perché si stava sprofondando nella piena decadenza morale e chi - anche con il profilo di Ambrosoli - ha scelto come parola la discontinuità.
Un altro scandalo si sta abbattendo anche sul Pd, quello di Mps. Avrà un influsso sulle elezioni?
Ho letto i giornali, a leggere i giornali non sembra proprio. Io non sono preoccupata per quanto si sia tentato, anche in Parlamento, da parte di Alfano, di fare pura propaganda. Ma la cosa che è successa deve indurci a riflessioni molto serie su quel che bisogna fare.
Ad esempio?
Primo: bisogna ridurre il peso delle fondazioni sulle banche. Secondo: immettere strumenti di trasparenza sui titoli derivati. Terzo: bisogna separare la politica dalle funzioni manageriali ovunque, non solo nel credito ma anche nella sanità.
Questo in Mps è avvenuto?
Parlo in senso generale.
Ripeto: l'ingerenza della politica avveniva anche in Mps.
Io penso che il sindaco Ceccuzzi abbia mostrato che ci dovesse essere uno scatto in termini di innovazione e discontinuità. L'ha dimostrato. E ha pagato un prezzo, quando è stato messo in minoranza in consiglio comunale.
Torniamo alle Regionali. Chi ha scelto di sostenere?
Intanto io sono contenta di Umberto Ambrosoli. Anche simbolicamente rappresenta la possibilità di una nuova stagione. Tornando alla domanda. Io non potrei far parte di un partito di signori delle tessere. E io non sono una signora delle tessere. Mi rifiuto di immaginare un popolo, quello lombardo o milanese, incapace di scegliere. Aggiungo che semmai il Pd ha il compito di stimolare il senso critico e il discernimento. Abbiamo una lista con molte figure di qualità, donne e uomini che possono mostrarsi a terra alta. E che sono portatori di storie, generazioni e competenze diversi.
Quindi non sosterrà nessuno?
Mah, alla fine deciderò.
Non fa endorsement specifici, che ne so, per Fabrizio Vangelista, o Capelli, o Rosati, o chiunque altro?
Sono tutti amici. Ci sono anche donne, con le quali ho condiviso dei percorsi. Sto facendo una campagna elettorale umile ma tenace. Vado ovunque e sono casualmente capitata con vari candidati. Devo dire che la logica di dire: io scelgo, io impongo, sarebbe un biglietto da visita pessimo. Io mi sento chiedere: Barbara, vorremmo qualcuno che rappresenta il lavoro. Vorremmo qualcuno che rappresenta la cultura. O una donna. E io offro sempre un buquet di candidati, non uno solo. Ma mi faccia dire una cosa sui sondaggi...
Prego.
Il fatto che anche oggi i sondaggi ci dicono che la Lombardia è contendibile, è un grande risultato. Ma ci rendiamo conto che solo tre anni fa stavamo 20 punti sotto? E' un'occasione storica.
@FabioAMassa