Protagonisti
"Giornaliste italiane": Ferrarini racconta le protagoniste dell'informazione
Dopo "Giornalisti italiani", il nuovo volume di Massimo Ferrarini. Il talento femminile è forte, ma non trova ancora piena legittimazione. L'intervista impossibile ad Oriana Fallaci

Massimo Ferrarini
Imprenditori, leader del terzo settore, grandi interpreti dell'associazionismo e del civismo. Persone impegnate a costruire qualcosa di significativo. Protagonisti. A Milano, in Lombardia, in Italia. Su Affaritaliani.it Milano una nuova rubrica dedicata al racconto di donne e uomini che con le loro iniziative, le imprese, la loro visione, forgiano quotidianamente la nostra realtà. A curare questo spazio, Mario Furlan: fondatore dei City Angels, ma anche attivista, giornalista, scrittore, coach motivazionale. Insomma, uno che di protagonisti se ne intende eccome.
"Giornaliste italiane": Ferrarini racconta le protagoniste dell'informazione
Conosco Massimo Ferrarini da molti anni, non solo come autore e professionista della comunicazione, ma anche come amico e come presidente di AVIS Milano, ruolo che lo vede impegnato con passione nel sociale. È per questo che ogni volta che ci incontriamo le sue parole hanno un peso particolare: nascono dall’esperienza, ma anche da un forte senso di responsabilità verso la comunità.
Qualche giorno fa abbiamo parlato del suo nuovo libro, "Giornaliste italiane". Lo avevo seguito già nel percorso del volume precedente, "Giornalisti italiani", e sapevo quanto fosse rimasto legato a quell’esperienza. Ma questa volta, mi ha spiegato, il progetto aveva una scintilla diversa…
Dopo l’uscita del primo volume, due voci autorevoli come Mario Calabresi e Alessandro Sallusti gli fecero notare che mancava qualcosa di fondamentale: le donne. Una semplice domanda – “Ma non c’è nemmeno una giornalista?” – è stata sufficiente per accendere la scintilla. Da lì, Ferrarini ha deciso di dare spazio a quelle professioniste che ogni giorno vediamo e ascoltiamo, ma che ancora oggi faticano a emergere ai vertici dell’informazione.
Giornalismo: il talento femminile c'è ma non trova ancora piena legittimazione
Nel libro compaiono nomi importanti: Maria Latella, Myrta Merlino, Cesara Buonamici, Fiorenza Sarzanini, Maria Teresa Meli. Donne che da anni occupano ruoli di rilievo, ma che – come sottolinea Massimo – continuano a essere sottorappresentate nei posti di comando. È un messaggio chiaro: il talento femminile c’è, è forte, ma non trova ancora piena legittimazione.
Uno dei passaggi più affascinanti del libro è l’“intervista impossibile” a Oriana Fallaci. Ferrarini l’ha costruita usando le parole stesse della scrittrice e giornalista, tratte dai suoi testi e articoli. Un lavoro di cesello, rispettoso e coinvolgente, che ha potuto vedere la luce anche grazie all’autorizzazione del nipote di Oriana, Edoardo Perazzi.
Mentre parlava, notavo la passione con cui Ferrarini raccontava ogni dettaglio. Non si tratta solo di interviste: questo libro è un invito alla riflessione. Il mondo del giornalismo italiano, come tanti altri settori, ha bisogno di aprirsi sempre di più alla diversità e di riconoscere il valore delle donne, non solo nei ruoli operativi ma anche ai vertici.
“Il talento femminile arricchisce e completa” – mi ha detto – “ed è ora che trovi lo spazio che merita”. Una frase che riassume bene lo spirito di "Giornaliste italiane": un lavoro che non vuole essere solo editoriale, ma anche culturale e sociale.
Il libro è già disponibile in libreria e online, su Amazon e sugli store digitali. È una lettura che consiglio non solo a chi segue da vicino il mondo dell’informazione, ma a chiunque creda che l’equilibrio tra voci maschili e femminili sia una condizione necessaria per crescere come società.


