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Milano
Regione, Fermi ora rischia il posto. I travagli di Forza Italia. Inside

di Fabio Massa

Dopo il lampo, il rumore del tuono. La politica lombarda è ancora scossa dalla campagna acquisti di Matteo Salvini, anche se la notizia è di un anno fa (circa): il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi è passato tra le fila del Carroccio, strappato a Forza Italia insieme all'amico di una vita Mauro Piazza. E pure Alan Rizzi è assai tentato (come si evince da un'intervista ad Affaritaliani.it Milano di ieri), pur continuando a parlare di federazione del centrodestra.

Come rivelato da Affari, Fabrizio Sala (il vero pezzo pregiato del panorama lombardo), rimane fermo immobile. Ma la parte davvero interessante deriva dal messaggio che - come ha scritto Affari Milano - il presidente Fermi ha mandato ai suoi ormai ex compagni di partito.

"Avrei voluto incontrare ciascuno di voi ma, come sapete, queste vicende scontano sempre la necessità di evitare fino all’ultimo le inabitabili (inevitabili, ndr) fughe di notizie. Sono certo che molti di voi saranno comprensibilmente delusi. Lo capisco pur sapendo che il tema era nell’aria da parecchio tempo e ho resistito finché ho potuto. Ho tergiversato finché ho potuto solamente per evitare di deludere voi e Licia, l’unica persona del Partito che ha sempre mostrato una vicinanza personale a me e credo al gruppo regionale. Ieri sera sono stato accolto dal Presidente Berlusconi, persona insostituibile, che ho lasciato faticando a trattenere le lacrime. Ho confidato nella federazione, che pare tramontata, anche per evidenti divisioni nel partito sulla condivisione della linea. Alla richiesta definitiva di decidere l’ho fatto. Come è giusto che sia. Non so cosa mi aspetta e, nella serenità che mi ha sempre accompagnato, lo affronterò", ha scritto Fermi.

I punti spinosi sono vari. Primo: richiesta definitiva di decidere. Perché Matteo Salvini ha chiesto a Fermi e Piazza di decidere dentro o fuori, adesso o mai più? Secondo: perché la federazione è data come "tramontata" proprio dopo l'appuntamento con Berlusconi? Il grande leader di Forza Italia si è lasciato andare a questa considerazione? O l'ha fatto Salvini? Terzo: il messaggio devastante per gli azzurri è che Fermi è andato dal Cavaliere, il Cavaliere ha provato a trattenerlo. Ma non ci è riuscito. Non ci è riuscito. Questo è il punto fondamentale. Quarto: che cosa succederà adesso in consiglio regionale? Dopo le elezioni è possibile che Forza Italia chieda la testa di Fermi in qualità di presidente del Consiglio, in ossequio alla vecchia e antica regola che il presidente dell'assise non può essere della stessa provenienza di quello della giunta: dunque, Fontana della Lega e Fermi di Forza Italia. Ma visto che adesso Fermi è della Lega, c'è una duplicazione. Quinto: la Lega chiederà viceversa che Forza Italia rinunci a un assessore, considerato che ha perso due consiglieri, e che la rappresentanza in giunta è legata al numero di consiglieri, nell'immenso manuale cencelli delle forze politiche locali. A rischiare, si vocifera, potrebbe essere Melania Rizzoli, vittima incolpevole di alcune prese di posizione di Vittorio Feltri per la campagna di Milano.

Insomma, cinque punti non da poco, che sconvolgeranno la politica lombarda.

fabio.massa@affaritaliani.it

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