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Riformisti a dialogo con la società civile per la Milano di domani

Riformisti a dialogo con la società civile per la Milano di domani

Teatro Carcano di Milano pieno, nei limiti consentiti dagli obblighi di distanziamento sociale, nella serata di ieri, giovedì 23 settembre, per l'evento "Riformisti, per Milano e oltre" che ha visto dialogare alcuni degli esponenti della lista dei Riformisti per Milano a sostegno di Giuseppe Sala con figure eccellenti della società civile meneghina, le quali hanno portato nel dibattito suggestioni, spunti, visioni per la città di domani. Serata arricchita dai contributi video di Giuseppe Sala e dell'ex primo cittadino Giuliano Pisapia.

Scalpelli: "Dobbiamo impedire il ritorno dell'incubo bipopulista"

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Il momento più vibrante è stato l'accorata arringa di Sergio Scalpelli, cui sono state affidate le conclusioni. Scalpelli ha dapprima rievocato l'orgoglio ed il coraggio che erano stati le parole chiave del Manifesto per Milano pubblicato sul Corriere nel giugno del 2010, "parole che da allora si è riusciti ad incardinare nella vita di Milano", aggiungendo ora due altre parole chiave, "verde" e "blu". Colori simbolo delle nuove politiche eco-sostenibili ed il blu dell'innovazione tecnologica. Per Scalpelli i Riformisti sono coloro che dovranno saper coniugare questi termini in una proposta politica che accompagni e coinvolga anche gli invisibili ed i nuovi invisibili, gli ultimi ed i penultimi.

"Perchè ci siamo aggregati? Perchè rischiamo serissimamente di vivere un paradosso allucinante: oggi abbiamo in Mario Draghi un premier che è l'uomo pubblico più rappresentativo di tutta Europa, il nostro Governo gode di una stima internazionale indiscussa. Eppure tra 18 mesi rischiamo di veder vincere invece quelli che sono i peggiori rappresentanti della scena pubblica e politica italiana. Dobbiamo unirci per contrastare il manifestarsi di uno schema "bipopulista" che costringerebbe il Pd ad allearsi con ciò che resta dei Cinque Stelle, costringendoci su posizioni marginali e di riflusso. Se invece - ha spiegato Scalpelli - qui a Milano e a Roma con Calenda si otterranno dei buoni risultati, si avvierebbe un processo costituente e federativo delle forze liberaldemocratiche e riformiste che sono la parte politica più evidentemente simpatetica verso l'agenda di Draghi e verso i progetti di riforma che sono nei piani del Governo ma non in quelli delle forze politiche italiane. Bisogna impedire di tornare nell'incubo".

Le voci e le suggestioni della società civile

In precedenza, ampia parte della serata è stata dedicata a dar voce a personalità eccellenti della società civile milanese ed alle loro proposte e richieste per Milano: c'erano Maria Grazia Guida, vicesindaco di Pisapia, già  direttrice della Casa della Carità e oggi presidente dell'Associazione Amici Casa della Carità, Cinzia Boschiero,  specialista in Servizi formativi ed esperta di bandi europei, Maria Grazia Mattei, direttrice di Meet, centro internazionale per la cultura digitale, Pierluigi Paracchi, co-founder e Ceo di Genenta, azienda spin off del San Raffaele attiva nel campo delle biotecnologie, Massimiliano Tarantino, direttore di Fondazione Feltrinelli, Lorenzo Newman, dg del Centro studi Learn More, attivo nel mondo della scuola, Andrée Ruth Shammah, direttrice del teatro Parenti.

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Guida ha auspicato una politica che crei comunità, sostenendo uno sviluppo che sia opportunità per tutti, e rilevando che spesso sia stato l'associazionismo a sostituirsi alla politica, specie durante la pandemia. Per Boschiero Milano deve rinsaldare le connessioni con le piccole e grandi società cittadine, che nelle periferie sono spesso il primo aggancio con il disagio sociale, specie nel settore sportivo. Mattei ha spiegato: "Il digitale è ormai l'aria che respiriamo. Non va considerato come tecnologia ma come cultura, nella sua dimensione etica e creativa. Vorrei un assessorrato che su questo fronte incentivasse i talenti e la creatività". Newman ha auspicato per Milano un confronto con le grandi città mondiali, toccando il tema concreto dei nidi: "La copertura oggi è per il 36% della popolazione, si può migliorare".

Per Paracchi un problema prioritario, non solo milanese ma di tutto il Paese, è la difficoltà ad attirare capitali dall'estero per colpa di un sistema della giustizia civile e penale da riformare. Tarantino ha puntato l'indice su una cultura digitale che a Milano è ancora pienamente da sviluppare per giungere ad una dimensione europea, ma anche su un sistema scolastico da riformare radicalmente "in modo da adeguarlo al nostro mondo: perchè questo avvenga la cultura deve far parte della scuola e viceversa". Infine Ruth Shammah, che ha elogiato lo spirito che porta a mettere insieme e far dialogare le diverse realtà milanesi ed ha suggerito alcune concetti chiave: "I fragili? Non sono gli anziani ma gli adolescenti. E la politica deve continuare a far correre Milano in quei settori in cui deve correre, ma deve anche saper rallentare e risvegliare quello che era addormentato anche prima della pandemia. Riscoprire la gentilezza, che era una parola cara a Pisapia. Creatività è fare un gesto che prima non esisteva. Per necessità e non per piacere".

Le proposte dei candidati riformisti

Quindi, sollecitati da Riccardo Haput, hanno raccolto e rielaborato le suggestioni appena ricevute le tre capolista dei Riformisti Giulia Pastorella (Azione), Laura Specchio (Civici), Lisa Noja (Italia Viva), assieme a Paolo Costanzo, +Europa, e Alfredo Zini.

Pastorella in piena sintonia con le richieste di internazionalizzazione  e innovazione, e con il tema dell'"agilità" che è anche una declinazione del concetto di "smart". E con la questione dei nidi che rappresenta la punta dell'iceberg del tema dei servizi per le giovani donne e le giovani famiglie, "da ripensare nella logica capillare di una città a 15 minuti".

Per Noja "riformismo è saper distinguere tra ciò che è impossibile e ciò che è difficile" e dedicarsi a tutto ciò che rientra nella seconda categoria "con la tenacia del lavoro quotidiano". Toccando il tema delle disuguaglianze e dell'accessibilità, per Noja l'ambizione deve essere trovare una chiave della crescità anche nelle vulnerabilità, invertendo il modello che vuole che la lotta alle disuguaglianze passi per una redistribuzione dei benefici della crescita: "Abbattere tutte le barriere, per una vera uguaglianza e apertura".

Costanzo ha invididuato anche nella condivisione di conoscenza e digitalizzazione la via per ridurre la disuguaglianza, nel contesto di una città policentrica e che persegue economie circolari e politiche new green.

Specchio, già in consiglio comunale, ha sottolineato come mettersi al servizio della città sia una esperienza straordinaria proprio per la possibilità di essere a stretto contatto con le idee e le suggestioni "delle migliori energie della città". Un'energia che si scontra però poi con "meccanismi farraginosi e vetusti". La semplificazione dei processi passa per scelte coraggiose e su questo Specchio ha lanciato la sua provocazione chiedendo se un organismo come il Tar non andrebbe abolito.

Per Zini c'è necessità di un confronto serio e constante della politica con l'associazionismo ed il terzo settore, mettendo al centro il cittadino.

I saluti e l'incitamento di Sala e Pisapia

Nel suo salute via videomessaggio, il sindaco Sala ha lanciato un invito: "Non parliamo più di percentuali e ballottaggi, ma delle cose da fare: ai milanesi interessa la progettualità. La vostra, tra quelle a sostegno della mia coalizione, è la lista che mette al centro civismo e riformismo. Tutti possiamo dirci civici, ma qui c'è un impegno decennale con la sua storia e le sue prospettive, che ha portato a riunire i riformisti con una proposta importantissima per Milano ma anche per tutta l'Italia. Queste elezioni misureranno la nostra capacità di riformare un sistema che ha molto bisogno di proposte serie, potremo dare una spinta per tutto il Paese".

Dialogando con Marco Ughetti, Giuliano Pisapia ha ricordato come già nel 2011 si unirono nella sua coalizione vincente realtà diverse, ma ognuna con il proprio simbolo: "Qui invece dentro la medesima lista convivono soggetti diversi che hanno trovato un obiettivo comune da perseguire". Pisapia ha individuato nelle Regionali del 2023 il naturale prossimo grande obiettivo: "E' ora di voltare pagina. Per questo bisogna vincere a Milano per partire bene lungo questo percorso. Milano può essere anche a livello nazionale un esempio di sburocratizzazione, per il lavoro agile e per i diritti".

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