Violentava le clienti, Mago chiede sconto di pena
Chiesta la condanna a 5 anni di reclusione per Franco Uggetti, il sedicente Mago Franco di 62 anni arrestato lo scorso luglio dalla guardia di finanza con l'accusa di aver violentato e truffato per circa sei anni almeno almeno dieci donne, accantonando solo negli ultimi due anni almeno 200mila euro.
La richiesta è stata avanzata dal pubblico ministero Giovanni Polizzi al giudice per l'udienza preliminare Carlo De Marchi, davanti al quale è in corso il procedimento con rito abbreviato scelto da Uggetti, che in caso di condanna otterrà lo sconto di un terzo della pena. Il mago è accusato di truffa e violenza sessuale e tali reati sono contestati a partire dal 2006. In base a quanto ricostruito dal gip Franco Cantù Rajnoldi nell'ordinanza d'arresto, si sarebbe approfittato delle sue clienti e le avrebbe raggirate, convincendole in qualche caso di "essere vittima di 'fatture e malocchi'" e sostenendo di "poter intervenire beneficamente nelle loro problematiche di salute, amore e lavoro e proponendo alle stesse una serie di riti esoterici". Riti per i quali avrebbe chiesto tra i 300 e i 900 euro e che in qualche caso erano di natura sessuale. E nel capo di imputazione il pm specifica che avrebbe circuito tali donne con il "timore di un pericolo immaginario costituito dal rischio di non liberarsi dei problemi che le affliggevano". L'inchiesta era nata dalla denuncia di una cliente nel dicembre 2011. In occasione dell'arresto Uggetti si era proclamato innocente, dichiarando nell'interrogatorio di garanzia di aver "infuso fiducia a queste persone" e di "aver avuto rapporti sessuali" solo con una donna. Quando alla denunciante, aveva sostenuto che ce l'aveva con lui "perchè non le ho restituito i 600 euro per il rito che le avevo fatto". Oggi tre delle presunte vittime si sono costituite parti civili nel procedimento, associandosi attraverso i loro legali alla richiesta di condanna del pm e chiedendo risarcimenti tra i 30mila e i 40mila euro. Uggetti era presente in aula, ma non ha rilasciato dichiarazioni spontanee. È ancora sottoposto a custodia cautelare in carcere. Al termine delle discussioni delle parti, il gup ha disposto un rinvio al 19 dicembre per le repliche e la sentenza.