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Zingaretti e i nuovi Dem: il ruolo di Sala e il "problema" secondo mandato

Zingaretti e i nuovi Dem: il ruolo di Sala e il "problema" secondo mandato

E' una opportunità, indubbiamente. Beppe Sala annuncerà se si vuole ricandidare oppure no alla guida di Milano solo dopo l'estate. In questo periodo, nel frattempo, la Lega e il centrodestra sceglieranno lo sfidante. Che sarà - secondo quanto ha dichiarato Stefano Bolognini, il segretario cittadino - un esponente della società civile e di quel mondo produttivo e delle professioni che fa grande Milano. La via del sindaco uscente pareva segnata: partita (in discesa, vista popolarità e risultati) per la riconferma, poiché a livello nazionale e governativo, difficilmente si sarebbe creato uno spazio. Poi, però, con un colpo di scena, il segretario Dem Nicola Zingaretti ha spiegato che vuole creare un nuovo partito. Rumors interni parlano di una manovra per riportare all'interno la sinistra che era fuoriuscita. Che, infatti, esulta, come Francesco Laforgia su Facebook. Questo apre però a uno spiraglio per una opzione politica "milanese", che Beppe Sala potrebbe incarnare. C'è chi dice che proverà a incidere portando idee in modo strutturato nel dibattito. Come? Con scritti e riflessioni, magari con gruppi di lavoro: le ipotesi plausibili sono molte, ma tutte portano nella direzione di una intensificazione della presenza di Sala sulla scena nazionale. Insomma, Beppe Sala a fare "solo" il sindaco di Milano non ci sta. Essendo la città traino d'Italia ed essendo un motore economico, è legittimato dai risultati a dire la sua. Il Pd, nel frattempo, sta provando a riprendersi le scene a nord. L'evento del week end (Nord Face), è l'ennesimo tentativo di dare attenzione al territorio dopo anni di incuria da parte del partito nazionale. Una incuria passata per il mancato coinvolgimento a livello di rappresentanza negli organi del partito e nel governo del Paese. Se si dovesse aprire uno spiraglio e se Beppe Sala - come si vocifera - si dovesse davvero strutturare per costituirsi come una opzione sul piatto, forse anche la storia delle elezioni da qui a settembre potrebbe riservare dei colpi di scena. Al posto di Beppe Sala, peraltro, in molti parlavano di Ferruccio Resta. Rettore del Politecnico, una delle eccellenze cittadine, è però finito sotto l'attacco - rintuzzato non a caso con durezza da Sala - per gli alberi tagliati per fare posto a un nuovo padiglione dell'Università. In ogni caso, in assenza della riconferma, il Pd prevede le primarie. Ed eventualmente il rettore se la dovrebbe vedere, secondo la fantapolitica che appassiona i cultori della materia, con la disfida dei Pierfranceschi. Da una parte Majorino, eletto europarlamentare e che già un round di primarie contro Sala se l'è fatto. Dall'altra Maran, amministratore capace ma finora sotto traccia.

fabio.massa@affaritaliani.it 

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