Roma, 7 apr. (AdnKronos) - “La rimozione del manifesto anti-aborto di Pro Vita è un nuovo preoccupante episodio di censura ideologica attuata da amministrazioni comunali del M5S". Lo afferma il senatore di Forza Italia Lucio Malan. "Poche settimane fa a Torino -ricorda- un assessore aveva revocato l’autorizzazione alla manifestazione con il Bus della Libertà unicamente perché aveva scoperto che i propositi dei promotori della manifestazione, difendere i bambini dall’indottrinamento gender, non gli andavano a genio. Va ricordato a quei signori che la libertà di espressione è garantita dalla Costituzione ed appartiene ai singoli cittadini e non è di proprietà di chi governa, né le città né lo Stato". "Sarebbe altrettanto grave e inaccettabile rimuovere manifesti e impedire eventi che esprimessero idee opposte a quelle di Pro Vita o delle altre organizzazioni a difesa della famiglia. Nel caso dell’affissione di Roma, poi, andrebbe ricordato ai censori che il contenuto rispecchia l’articolo 1 della legge 194 del 1978 proprio quella che consente l’aborto in Italia. Tale articolo infatti ‘tutela la vita umana dal suo inizio’, afferma che ‘l’interruzione volontaria della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite’ e che Stato, Regioni ed Enti locali ‘promuovono iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite’. Il manifesto di Pro Vita -conclude Malan- non chiede di cambiare la legge, cosa che sarebbe comunque legittima, ma fa ciò che sarebbe compito anche dell’amministrazione romana: spiegare che l’aborto non è un metodo accettabile per limitare le nascite".
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